In Siberia sono state rinvenute le più antiche incisioni che rappresentano dei cammelli per la zona, scolpite su una zanna di mammut di 13mila anni fa. Questo il risultato di uno studio, pubblicato sulla rivista Archaeological Research in Asia, condotto dagli esperti del Khakassian Research Institute for Language, Literature and History in Russia, che hanno esaminato una zanna di mammut trovata nel fiume Tom inferiore, lunga circa un metro e mezzo, sulla quale sono state rinvenute delle incisioni. "Le immagini potrebbero rappresentare delle figure antropomorfe intente a indossare un travestimento da cammello - ipotizza Yury Esin del Khakassian Research Institute for Language, Literature and History - probabilmente lo scopo di queste incisioni era mostrare che i cacciatori a volte potevano travestirsi con le pelli degli animali per avvicinarsi alle prede".
I ricercatori sottolineano che la scoperta ha portato alla luce le incisioni più antiche di cammelli mai trovati nella zona. "Tra le incisioni - continua l'esperto - abbiamo trovato anche raffigurazioni di cammelli intenti a lottare, e i tratti sono coerenti con immagini di cammelli dipinti in grotte risalenti allo stesso periodo. Il più antico affresco conosciuto finora aveva circa 19mila anni e proveniva dalla grotta di Kapova nelle montagne degli Urali, ma i cammelli erano in una posa diversa, perche' le frecce disegnate sui loro corpi indicano che l'autore voleva rappresentare probabilmente una scena di caccia".
Gli autori suggeriscono che le incisioni potrebbero essere state progettate per mostrare quanto fossero importanti le pelli di cammello e la caccia alla specie. "Non sono state ritrovate molte ossa di cammello nel fiume Tom - precisa ancora Esin - e quelle scoperte hanno tra 30 e 55mila anni, mentre i resti risalenti a 13mila anni fa sono stati rinvenuti molto distanti dal fiume. Questo potrebbe significare che le antiche comunità di quest'area erano nomadi".
La zanna era stata scoperta nel 1988 durante un progetto di costruzione, ma il team di Esin è stato il primo ad esaminarla. "Sappiamo ancora molto poco degli antichi abitanti di questa zona della Siberia - aggiunge l'autore - ma ci sono prove che cacciassero mammut e ora possiamo ipotizzare che cacciassero anche i cammelli. La zanna non era in condizioni ottimali, per cui gli esami non sono stati semplici, ma la tecnologia moderna ha rappresentato un valido aiuto". Il ricercatore afferma che i cammelli sono raffigurati con due zampe e macchie di pelo in alcune parti del corpo. "Le proporzioni - conclude Esin - sono abbastanza realistiche e dimostrano una buona conoscenza dell'argomento".