L'analisi di alcuni scheletri rinvenuti tra le montagne Maya del Belize ha rivelato che gli esseri umani hanno iniziato a mangiare mais almeno 4.700 anni fa. Questi i risultati di uno studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, e condotto dagli esperti dell'Università di Exeter, che hanno esaminato i resti di 44 umani vissuti circa 4.700 anni fa. "I resti erano straordinariamente ben conservati, e appartenevano a individui sepolti negli ultimi diecimila anni. Abbiamo misurato i livelli di carbonio e azoto nelle ossa in modo da carpire informazioni sulla loro alimentazione", spiega Mark Robinson, dell'Università di Exeter. "Gli scheletri più antichi si nutrivano di erbe e bacche, mentre le prime tracce di mais sono state rinvenute nei corpi di 4.700 anni fa. Si tratta di una scoperta senza pari, che ci ha permesso di conoscere qualcosa in più dei nostri antenati e delle origini dell'alimentazione da raccolto", continua il ricercatore.
"La coltura è diventata così vitale per la dieta globale che ora modella i paesaggi agricoli e la biodiversità degli ecosistemi in tutto il mondo. Finora sapevamo molto poco su quando gli umani iniziarono a nutrirsi di mais e alimenti coltivati", prosegue ancora Robinson, precisando che, secondo i dati ottenuti dallo studio, nel 2.600 a.C. il mais rappresentava circa un terzo del regime alimentare dei nostri antenati, mentre solo 700 anni dopo le colture provvedevano al 70 per cento dell'alimentazione. "E' estremamente difficile rintracciare resti umani così ben conservati e risalenti a un'epoca così lontana. Nel sito abbiamo trovato scheletri risalenti a periodi diversi, fino a diecimila anni fa, il che rende la scoperta l'unico esempio di un luogo in cui osservare l'evoluzione della dieta dei nostri antenati per periodi di tempo così lunghi. L'umidità nell'aria della zona rende ancora piu' notevole la scoperta", commenta il ricercatore. Il team sottolinea che il loro studio e' il primo a fornire evidenze di quando e come si sia evoluto il regime alimentare nella storia umana.
"Tra i resti abbiamo esaminato 44 adulti e bambini, uomini e donne, il che ci ha permesso di osservare un campione completo della popolazione del tempo. La firma isotopica dei resti di due lattanti indicava inoltre che le rispettive madri consumavano grandi quantità di mais, che divenne poi un alimento fondamentale della dieta del periodo", continua Robinson, spiegando che la coltivazione di frumento si associa poi ad un aumento della popolazione continentale, al cambiamento nella gerarchia sociale e a trasformazioni ambientali, come disboscamento, incendi ed erosione delle foreste e delle pianure Maya. "La diffusione dell'agricoltura del mais nelle Americhe era probabilmente legata alla diffusione di culture, tecnologie e lingue distinte. Quando la civiltà Maya si è sviluppata duemila anni fa, il mais e le coltivazioni svolgevano un ruolo chiave nella struttura sociale", concludono i ricercatori.