Partirà dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, la stessa dei lanci del progetto Apollo. Ma, a differenza delle missioni NASA che hanno portato l’uomo sulla Luna, Demonstration Mission 2 (Demo-2) vede la collaborazione di un’agenzia governativa, l’ente spaziale americano, e una società privata, la ben nota SpaceX di Elon Musk.
Scopo della missione, quello di verificare l’efficienza dei sistemi della navicella Crew Dragon, realizzata dall’agenzia aerospaziale di Musk, e portare gli astronauti NASA Bob Behnken e Doug Hurley sulla Stazione spaziale internazionale. Il decollo è previsto per mercoledì 27 maggio alle 4:33 p.m EDT, che corrispondono alle 22:33 di Roma, grazie al razzo Falcon 9, realizzato e testato da SpaceX.
La missione porterà il veicolo in atmosfera ad una velocità di 27mila chilometri orari, e, dopo aver verificato l’affidabilità dei sistemi con il Controllo missione di Houston, in meno di 24 ore la navicella sarà in posizione per il rendez-vous con la ISS.
Il docking, o aggancio, è progettato per essere automatico, ma gli astronauti potranno intervenire in ogni momento in caso di malfunzionamenti. Una volta nella Stazione spaziale, gli astronauti si uniranno all’equipaggio a bordo ed effettueranno esperimenti in assenza di gravità.
“Abbiamo concentrato le nostre attenzioni su questo lancio perché sarà una missione epocale”, ha dichiarato Musk, specificando che Demo-2 rappresenta la riconquista dello spazio da parte degli Stati Uniti. Per mantenendo una presenza costante in orbita, infatti, la NASA ha dovuto utilizzare la navicella spaziale russa Soyuz per decolli e rientri, con obblighi monetari pari a circa 4 miliardi di dollari nei confronti della Roscosmos, l’agenzia spaziale russa.
Finanziato da SpaceX e Boeing, il progetto per garantire all’America la possibilità di spedire i propri astronauti autonomamente è stato poi affidato alla compagnia di Musk a causa di una serie di test mancati per Starliner, il veicolo dell’industria aeronautica Boeing.
“Demo-2 sarà il secondo lancio orbitale di una Crew Dragon, il terzo lancio su un razzo Falcon 9 e, soprattutto, il primo lancio di astronauti americani da una piattaforma statunitense dall’8 luglio 2011, data del lancio dello shuttle Atlantis”, ricorda il multimiliardario, aggiungendo che il suo razzo ha riportato esiti positivi nel 97,7 per cento delle missioni precedenti.
“Abbiamo lavorato davvero tanto a questa collaborazione, siamo eccitati di poter restituire ai cittadini americani la possibilità di assistere al decollo di una missione con equipaggio”, commenta l’astronauta Doug Hurley. “Le tute degli astronauti sono state ideate dal costumista di Hollywood Jose Fernandez, che ha lavorato ai film di Batman, X-Men e Thor, ma, oltre ad avere un design elegante e pratico, sono progettate per garantire la sicurezza degli astronauti e dotate quindi di una serie di dispositivi di ultima generazione”, dichiara ancora Musk.
Se la missione Demo-2 di Crew Dragon avrà successo, SpaceX procederà con le sei missioni operative verso la ISS, la prima delle quali sarà Crew-1, che dovrebbe partire entro la fine del 2020 per portare tre astronauti americani e uno giapponese sulla Stazione spaziale internazionale. I progetti a lungo termine di Musk, invece, avranno come obiettivo Marte e il turismo spaziale verso il Pianeta rosso.