Una dieta vegetariana o vegana potrebbe essere correlata ad un aumento nelle probabilità di sviluppare depressione, ansia o comportamenti autolesivi. Lo sostengono in un articolo pubblicato sulla rivista Critical Review in Food Science and Nutrition i ricercatori dell'Università dell'Alabama, che hanno esaminato oltre 160 mila persone e 18 indagini precedenti che si concentravano sul rapporto tra consumo di carne e salute mentale.
"Le persone che seguono una dieta a base vegetale avevano il doppio delle probabilità di assumere farmaci da prescrizione per malattie mentali e quasi tre volte più probabilità di contemplare il suicidio, e stando alle nostre analisi un vegetariano su tre soffre di ansia o depressione", dichiara Edward Archer, dell'Università dell'Alabama.
"Chi non consuma carne sembra presentare tassi significativamente più alti di depressione, ansia o autolesionismo. Evitare la carne potrebbe essere un indicatore comportamentale, anche se saranno necessari ulteriori studi per confermare tali ipotesi", prosegue il ricercatore.
"Rischi e benefici delle diete a base vegetale sono stati discussi per secoli, ma il nostro studio mostra che i mangiatori di carne sembrano avere una migliore salute psicologica. Potremmo dover ridefinire con precisione quello che si considera una 'dieta sana', valutare i benefici di un regime alimentare corretto dovrebbe includere la salute mentale", sostengono gli autori.
"In generale, se si desidera evitare un aumento del rischio di depressione, ansia e comportamento autolesivo, si consiglia l’assunzione di carne, ma per chi sceglie per motivi etici o salutari di seguire una dieta vegana o vegetariana è consigliabile investire in strategie di protezione per la salute mentale", conferma Aseem Malhotra, cardiologo e consulente del NHS, il servizio sanitario nazionale inglese.