Al di là delle necessarie misure di contenimento della sua diffusione, c'è accordo generale sul fatto che la pandemia di Covid-19 sarà sconfitta solo quando si troverà un vaccino efficace ed adeguato, in grado di stimolare nei soggetti a rischio e anche negli altri gli anticorpi contro il virus. Sulla base di questo assunto, a livello internazionale si è scatenata fin da subito una caccia globale al vaccino, che coinvolge università, centri di ricerca e le principali industrie del settore farmaceutico in tutti i paesi del mondo. Sono decine le piste che vengono seguite, e in un’ottantina di casi sono già stati avviati i test di laboratorio. Solo pochissimi però sono già giunti alla fase della sperimentazione sull’uomo. Ecco i cinque autorizzati finora, considerando anche l’ultimo annuncio in Germania.
BioNTech-Pfizer
L’autorità di regolazione tedesca Paul Ehrlich Institut ha autorizzato la sperimentazione sui volontari del “candidato vaccino” BNT 162, in attesa di autorizzazione per analoga sperimentazione anche negli Usa. Il programma che ha condotto a questo passaggio in tempi molto più rapidi del solito è ampio e vede le squadre di BioNTech e Pfizer al lavoro su diversi fronti. Sarà provato su 200 soggetti in buona salute, di età compresa fra 18 e 55 anni, e il primo obiettivo sarà quello di determinare la dose ottimale per procedere con ulteriori studi e valutare la sicurezza e la immunogenicità (la capacità di sviluppare difese immunitarie); solo in una seconda fase verrà sperimentato su soggetti con un rischio più elevato di essere colpiti in modo grave dal Covid-19.
Oxford-Advent Irbm
I test del vaccino allo studio di questa partnership italo-britannica cominciano proprio in questi giorni, autorizzati dal ministero della Salute del Regno Unito in tempi accelerati. Il team di ricercatori, frutto della collaborazione fra l’azienda di bioingegneria di Pomezia, Advent-IRBM, e il Jenner Institute dell'universita' di Oxford punta a poter utilizzare il vaccino, che in questi giorni sarà somministrato a un gruppo di 550 volontari sani che sono stati selezionati in base alle candidature inviate da coloro che hanno età comprese fra 18 e 55 anni, subito dopo l’estate. Il nome del “candidato vaccino” è ChAdOx1 nCoV-19; utilizza un “adenovirus” come vettore per un trasporto più efficiente delle sequenze genetiche necessarie alle cellule umane per la sintesi dell'antigene virale.
E’ previsto che lo studio venga completato nel maggio del 2021.
Inovio
Nelle scorse settimane, sono state autorizzate le prime somministrazioni su volontari del vaccino messo a punto da Inovio Pharmaceuticals, uno dei progetti sostenuti dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. La Food and Drug Administration ha infatti dato il via libera alla sperimentazione su un primo set di 40 volontari del vaccino nominato Ino-4800.Si tratta di adulti sani e il test avviene a Filadelfia presso la facoltà di medicina dell’Università della Pennsylvania e a Kansas City, Missouri, presso il Center for Pharmaceutical Research. Il vaccino viene somministrato mediante iniezione intradermica seguita da elettroporazione (EP) (tecnica utilizzata per facilitare il passaggio di farmaci nella membrana cellulare) attraverso l’utilizzo di uno specifico dispositivo. I ricercatori puntano a completare lo studio nel prossimo mese di novembre.
Cansino Biologics
Anche lo studio di questa società cinese si trova in fase avanzata di sperimentazione clinica, con il coinvolgimento di 500 partecipanti, in buona salute e sopra i 18 anni di età. I volontari sono divisi in 3 gruppi: 250 riceveranno un dosaggio medio, 125 basso e 125 un placebo. I ricercatori sono ottimisti e la valutazione della risposta immunitaria verrà valutata con diverse scadenze, la più lunga a sei mesi dalle prime somministrazioni.
NIaid-Moderna Therapeutics
Il candidato vaccino dell'istituto guidato dall'immunologo Anthony Fauci è in sperimentazione su 45 adulti di 18-55 anni, per valutarne la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate e la immunogenicità. Il vaccino punta a codificare la proteina Spike del SARS-CoV-2 con conseguente stimolazione della risposta immunitaria da parte dell’uomo. Si prevede di completare lo studio il primo giugno 2021.