I bambini nell'utero materno sviluppano muscoli in eccesso nelle articolazioni della mano, simili a quelli della lucertola, che perdono prima della nascita. E quando in alcuni casi persistono, potrebbero determinare delle deformazioni dell'arto. È quanto hanno scoperto i biologi statunitensi analizzando le scansioni in 3D di feti dalla settima alla 13esima settimana di gestazione.
"Ci sono molte terminazioni nervose che arrivano al pollice e che consentono i movimenti della mano – afferma Rui Diogo, ricercatore della Howard University negli Stati Uniti, nello studio pubblicato sulla rivista Development – probabilmente scompaiono prima in corrispondenza delle altre dita, ma persistono nella zona del pollice". In particolare della mano sinistra.
La scoperta, secondo i biologi, sarebbe riconducibile all'evoluzione della specie e affonderebbe le radici all'epoca della transizione da rettili a mammiferi. "Abbiamo perso questi muscoli 250milioni di anni fa", aggiunge Diogo. Alla luce di questi risultati i biologi stanno mettendo a punto ulteriori indagini.
Altri "extra-muscoli" erano stati già scoperti in corrispondenza del piede durante le fasi di crescita del feto. Anche le scimmie e le api hanno queste terminazioni nervose, rilevano gli scienziati, e che utilizzano per arrampicarsi e per muove gli oggetti. "Alcuni aspetti che abbiamo perso nel corso della fase evolutiva non è detto che ci rendano esseri migliori – conclude Diogo – anzi stiamo perdendo aspetti che ci renderebbero dei 'super uomini'".