I macachi dalla coda di maiale amano visitare le piantagioni di palma da olio della Malesia, dove fanno abbondanti spuntini di frutta, facendo arrabbiare non poco gli agricoltori. Ma, nonostante il danno inflitto alle colture, queste scimmie in realtà fanno più bene che male grazie alla loro predilezione per un parassita ancora peggiore: i ratti.
Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Current Biology, mostra che i macachi dalla coda di maiale del sud sono stati per anni erroneamente diffamati per il loro ruolo nel saccheggiare le piantagioni di palma da olio. Come mostra lo studio, il danno inflitto alle colture da queste scimmie è in realtà piuttosto minimo. Inoltre, la loro presenza nelle piantagioni è effettivamente benefica, poiché i macachi a coda di maiale cercano e consumano attivamente i ratti.
L'olio di palma è un olio vegetale ampiamente consumato che si trova in genere negli alimenti trasformati e confezionati. In Malesia, il principale produttore mondiale di olio di palma, la produzione annuale è di circa 19,5 milioni di tonnellate, che rappresentano il 30 per cento della produzione mondiale.
Nel nuovo studio, guidato da Anna Holzner dell'Università di Lipsia e dal Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, insieme a Nadine Ruppert della Universiti Sains Malaysia, è stato analizzato il comportamento di due gruppi di macachi dalla coda di maiale del sud che vivono nella riserva forestale della Malesia Segari Melintang e nella piantagione di palma da olio, per un periodo che va da gennaio 2016 a settembre 2018. L'obiettivo era quello di capire il loro potenziale impatto sulle piantagioni. "Qui, presentiamo i primi dati sul danno netto dei macachi alle colture e il loro effetto sui ratti delle piantagioni", hanno scritto i ricercatori.
Stando ai risultati, le scimmie trascorrono una media di circa tre ore al giorno nelle piantagioni. Come sospettato, i macachi a coda di maiale hanno mangiato abbondanti quantità di frutti, pari a 12,4 tonnellate all'anno. Sembra certamente molto, ma rappresenta solo lo 0,56 per cento della produzione totale di olio di palma nelle piantagioni con le scimmie. I ratti, d'altro canto, hanno causato molti più danni, provocando una perdita del 10 per cento di olio di palma. Questo significa che i ratti sono quasi 18 volte peggiori delle scimmie.
Inoltre, i macachi dalla coda di maiale hanno dimostrato di essere in grado di ridurre la popolazione di ratti di oltre il 75 per cento. Questo significa che gli agricoltori dovrebbero seriamente considerare di sostituire i veleni chimici con i macachi, dato che i veleni sono costosi, inefficienti e dannosi per altri animali selvatici e l'ambiente. "Sono rimasta sbalordita quando ho osservato per la prima volta che i macachi si nutrono di ratti nelle piantagioni", dice Ruppert. "Non mi aspettavo che cacciassero questi roditori relativamente grandi o che avrebbero persino mangiato cosi' tanta carne. Sono ampiamente noti - continua - per essere primati che occasionalmente banchettano solo con piccoli uccelli o lucertole".
Per catturare i topi, i macachi li cercano all'interno delle cavita' del tronco delle palme, dove i roditori cercano rifugio durante il giorno. Un singolo gruppo di macachi a coda di maiale puo' eliminare tremila ratti all'anno, secondo la ricerca. Gli scienziati stimano che i macachi potrebbero potenzialmente ridurre il danno inflitto dai ratti dal 3 al 10 per cento. Si tratterebbe di ulteriori 602 mila dollari all'anno in termini di resa conservata.
I macachi dalla coda di maiale sono attualmente elencati dall'International Union for Conservation of Nature come specie vulnerabile, principalmente a causa della perdita di habitat e della caccia umana. Le piantagioni di palma da olio sono responsabili di gran parte di questa perdita di habitat. Le piantagioni attualmente coprono quasi 190 mila chilometri quadrati di terra in tutto il mondo.
Ma come dimostra la nuova ricerca, sarebbe nel miglior interesse degli agricoltori preservare questa specie e le loro foreste. I ricercatori affermano che i macachi a coda di maiale sono una forma praticabile di controllo dei parassiti rispettoso dell'ambiente e che le piantagioni dovrebbero stabilire corridoi di fauna selvatica che collegano le foreste alle piantagioni.