AGI - La zebra, lo gnu e la gazzella seguono lo stesso percorso migratorio, guidato però un delicato equilibrio tra forze facilitatrici e competitive. A dimostrarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati della Wake Forest University, dell’Università della California Merced e dell’Università di Glasgow. Il team, guidato da Michael Anderson, ha esaminato gli animali del Parco Nazionale del Serengeti, monitorando i loro movimenti grazie a localizzatori GPS, trappole fotografiche, analisi del DNA fecale e tracciamento degli esemplari. Per molto tempo gli ecologisti si sono interrogati sulle dinamiche alla base della migrazione delle zebre, degli gnu e delle gazzelle, chiedendosi quali fattori favorissero il movimento di una specie prima delle altre. In effetti, spiegano gli esperti, circa due milioni di grandi erbivori nel Parco Nazionale del Serengeti si spostano ogni anno seguendo un ordine legato alle dimensioni corporee, che vede le zebre come apripista, seguite dagli gnu e infine dalle gazzelle. Stando a quanto emerge da questo lavoro, la competizione spingerebbe la zebra a muoversi per prima. Successivamente, gli gnu poi mangerebbero le piante in modo da lasciare biomassa erbosa che permette alle gazzelle di prosperare prima di affrontare la migrazione. I ricercatori hanno scoperto che i modelli osservati erano guidati in parte dalla competizione, ma anche dalla facilitazione dei meccanismi di migrazione. Non sono emerse evidenze del fatto che la predazione svolgesse un ruolo in queste dinamiche. “I nostri risultati – commenta Anderson – evidenziano un equilibrio tra forze facilitatrici e competitive. Sono state proposte diverse spiegazioni di questo modello sequenziale, ma non è facile comprendere le dinamiche ecologiche alla base delle migrazioni che coinvolgono specie diverse che competono per le stesse risorse alimentari”.