Come preparare un tiramisù da mangiare senza paura di star male 
Come preparare un tiramisù da mangiare senza paura di star male 

Come preparare un tiramisù da mangiare senza paura di star male

sonia montrella
Come preparare un tiramisù da mangiare senza paura di star male 
 Creative AGF
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Tra rischi biologici e chimici

Il rischio biologico

Come rimediare

  • Acquistiamo uova di buona qualità in punti vendita “sicuri e affidabili” (evitare l’acquisto di uova di dubbia provenienza).
  • Verifichiamo l’integrità dei gusci prima dell’uso ed evitiamo di usare uova con il guscio sporco.
  • Per le preparazioni da consumarsi crude è preferibile scegliere uova di categoria A extrafresche (dal 3° al 9° giorno dalla deposizione, camera d’aria inferiore a 4 mm) oppure ovoprodotti pastorizzati (uova commercializzate prive di guscio allo stato liquido, congelato o polverizzato). Quest’ultima opzione è sicuramente raccomandabile nel caso in cui tra i consumatori ci siano soggetti sensibili come bambini, anziani, donne in gravidanza, soggetti immunodepressi.
  • Un procedimento alternativo può essere eseguito in casa partendo dalle uova crude: si prepara uno sciroppo sciogliendo lo zucchero in acqua alla temperatura di 121°C (meglio misurare la temperatura con un termometro da cucina perché a temperature più elevate iniziano i fenomeni di caramellizzazione). Successivamente si procede a sbattere molto velocemente i tuorli nello sciroppo in modo da “pastorizzarli” senza penalizzarne la consistenza.
  • Conserviamo le uova in frigorifero (anche se esposte a temperatura ambiente sullo scaffale di vendita): riponiamole nel ripiano centrale (a 4-5°C), lasciandole preferibilmente nella confezione originale (e non negli appositi spazi sagomati presenti di solito nello sportello perché qui in genere le temperature sono superiori). Estraiamole dal frigorifero solo poco prima dell’utilizzo per evitare sbalzi termici che potrebbero causare microfratture del guscio, umidità e condensa e favorire il trasporto dei microrganismi superficiali all’interno.
  • Non è buona prassi rompere il guscio per impatto con il contenitore in cui verrà lavorato il preparato perché potremmo trasferirvi contaminanti. Allontaniamo prontamente i gusci dopo la rottura.
  • Dopo aver toccato il guscio stiamo attenti ad evitare i contatti con altri alimenti o superfici per ridurre la possibilità di contaminazioni crociate.
  • Laviamo bene superfici e utensili che sono venuti a contatto con le uova prima del riutilizzo con altre preparazioni.
  • E’ preferibile scegliere ingredienti di qualità, meglio se biologici, e acquistare le materie prime presso canali di vendita convenzionali (es. supermercati) perché le filiere produttive sono sottoposte a programmi di autocontrollo e a rigorosi controlli ufficiali (anche se le verifiche non coprono tutte le molecole potenzialmente pericolose per la salute).
  • Prestiamo attenzione anche ai materiali e agli oggetti che vengono a contatto con gli alimenti (MOCA): meglio utilizzare contenitori, pellicole alimentari, elettrodomestici, attrezzature e utensili di qualità certificata rispetto alla migrazione e al rilascio di sostanze pericolose. Non trascuriamo di leggere le etichette e rispettiamo le condizioni di utilizzo indicate dal produttore.
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