Addio incubi. O benvenuti, se vogliamo vivere un film dell’orrore sapendo di essere al sicuro. Diventare registi dei propri sogni (letteralmente) non solo è possibile ma c’è un metodo scientifico grazie al quale, una volta compresa la tecnica, tutti possono decidere la trama e l’esito della loro avventura notturna. Il metodo, tutt’altro che facile, è oggetto di studio di alcuni ricercatori dell’Università di Adelaide.
Cos’è l’onironautica
Il nome scientifico è "onironautica" , meglio conosciuta come “sogno lucido”. Ed è il fenomeno di prendere coscienza durante il sogno del fatto di stare dormendo, e la conseguente capacità di muoversi coscientemente all'interno di un sogno. Il "sognatore lucido", detto anche onironauta, può, con la pratica, esplorare e modificare a piacere il proprio sogno. L’obiettivo, insomma, è quello di riuscire a produrre un racconto in cui, appunto, è possibile determinare i fatti a comando partendo dalla consapevolezza di essere in un sogno.
Uno studio, tre tecniche
I ricercatori hanno chiesto a 170 volontari di sperimentare una tra tre diverse tecniche per favorire questa esperienza, riporta la rivista Focus. A labbra serrate: La prima tecnica consisteva nell'introdurre piccoli test di controllo della realtà in fase di veglia, nella speranza di innescare un'abitudine da riprendere durante il sonno. Ai volontari è stato chiesto, per esempio, di abituarsi, da svegli, a serrare le labbra e inspirare: se nell'arco della notte avessero percepito la stessa posizione dei muscoli facciali, avrebbero potuto pensare per alcuni istanti di essere svegli.
Il post-it: La seconda tecnica prevedeva di svegliarsi per alcuni minuti dopo cinque ore di sonno e poi tornare a dormire. La frase chiave: La terza consisteva nel fare la stessa cosa, ma dopo essersi ripetuti più volte: "La prossima volta che starò sognando, mi ricorderò che sto sognando". Il metodo chiamato MILD (mnemonic induction of lucid dreams), sfrutta la memoria prospettica, cioè la capacità di appuntarsi mentalmente delle cose da fare in futuro.
Tre, il numero perfetto
Prima dell'esperimento, i partecipanti hanno tenuto per una settimana un diario sui propri sogni, e solo l'8% di quelli riportati è stato di tipo lucido. Quindi i volontari sono stati divisi in tre gruppi, che nella seconda settimana hanno rispettivamente sperimentato solo la prima tecnica, solo la prima e la seconda o tutte e tre insieme.
L'unione dei tre metodi ha dato i migliori risultati: chi era finito nell'ultimo gruppo - quello in cui si utilizzavano tutti e tre i metodi - ha riferito un sogno lucido nel 17% dei casi.
Restare svegli per 5 minuti non vi dispiacerà
In particolare l'aggiunta della tecnica MILD a quella del rimanere svegli 5 minuti e poi tornare a dormire ha portato a un incremento del 46% di sogni lucidi rispetto al solo "svegliarsi e riaddormentarsi". I test di controllo di realtà, da soli, non hanno invece portato a risultati significativi. "Un'ultima nota: l'esperienza del sogno lucido non è sembrata influire sulla qualità del sonno dei soggetti.
Perché è importante questa tecnica
Raffinare questa tecnica - osserva Focus - potrebbe un giorno servire a sfruttare i sogni lucidi nel trattamento del disturbo post traumatico da stress o dei sonni funestati da incubi. Nel frattempo, la si utilizzerà per aumentare la quantità di queste esperienze "a comando", da studiare a fini di ricerca. "Questi risultati ci portano un passo avanti verso lo sviluppo di tecniche di induzioni lucide altamente efficaci che ci permetteranno di studiare i numerosi vantaggi potenziali del sogno lucido, come il trattamento per gli incubi e il miglioramento delle abilità fisiche e delle abilità attraverso la prova nell’ambiente del sogno lucido”, ha dichiarato Denholm Aspy, della School of Psychology dell'Università di Adelaide in Australia.