Le 4 regole per non giocarsi la vista a guardare continuamente lo smartphone
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Quattro regole d'oro

  1. Curare la postura. La distanza ideale dal computer è infatti decisiva. Quale? Settanta centimetri dal monitor, che sono misurabili abbastanza semplicemente: stendete il braccio davanti a voi”. E la tastiera? “Suggerisco una distanza corrispondente a quella del proprio avambraccio”, meglio se posta “su un piano inclinato di 20 gradi”. E questa è anche la modalità corretta per leggere un libro.
  2. Fare la pause di lavoro. Dopo due ore davanti allo schermo di un computer, conviene un break, purché lo sguardo non si sposti immediatamente sullo smartphone, allora lo stacco è vano.
  3. Calibrare l'illuminazione. La luce deve essere diffusa ed uniforme in tutta la stanza. Altrimenti si genera affaticamento”. E, parlando di illuminazione, “attenzione poi alla luce blu degli schermi dei dispositivi. Una particolare lunghezza d'onda che, col tempo, può danneggiare la retina. Per usi continuativi sono utili, regola numero 4, “lenti con trattamenti antiriflesso”. Non basta, però, l'occhio deve essere allenato.
  4. Allenare la 'convergenza'. “Con poco tempo al giorno si possono fare alcuni esercizi che allenano la convergenza, che è molto sollecitata in quest'epoca digitale”. Uno dura pochi minuti: “Si copre alternativamente un occhio, per metà del tempo, e poi l'altro, osservando l'avvicinamento lento alla punta del naso di una penna che poi allontaniamo”. Dopo una settimana di esercizio, si può passar a ripeterlo “ma utilizzando entrambi gli occhi, allontanando la penna appena si percepisce fastidio. L'obiettivo”, conclude, “è riuscire ad avvicinare l'oggetto almeno a 10 centimetri dal naso.
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