Il Premio Nobel per la medicina del 2017 è stato assegnato a Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e a Michael W. Young. Sono i tre ricercatori che hanno scoperto un meccanismo biologico molto particolare: il ciclo circadiano. E’ il meccanismo che regola le funzioni di base del nostro organismo come, per esempio il ciclo del sonno e della veglia. Utilizzando le mosche della frutta come organismo di modello, i neo premi Nobel hanno isolato un gene che controlla il normale ritmo biologico quotidiano. Dimostrando che questo gene codifica una proteina che si accumula nelle cellule durante la notte, e poi viene degradata durante il giorno.
Si tratta di un annuncio che spiazza rispetto alle indiscrezioni che erano circolate alla vigilia. Del resto, salvo poche eccezioni, come fu quella del Nobel per la Fisica a Peter Higgs nel 2013, avvenuta subito dopo la scoperta del Bosone di Higgs al Cern di Ginevra, l’Accademia Reale della Scienza di Stoccolma difficilmente si lascia anticipare nelle scelte.
Ad accogliere con grande entusiasmo la notizia dell’assegnazione di questo premio, Liborio Perrino, direttore del Centro per la salute del sonno dell'Azienda Ospedaliera dell'Università di Parma. "Finalmente - dice all’Agi - davvero un grande riconoscimento che fa uscire dal cono d'ombra tutto il nostro lavoro. Il ritmo circadiano - aggiunge Parrino - è il pilastro intorno al quale gira il nostro organismo. La cronobiologia (i meccanismi biologici legati allo scorrere del tempo n.d.r.) è come il letto del fiume che permette all'acqua di raggiungere la valle. Si tratta di meccanismi fondamentali dei quali dobbiamo assolutamente tener conto''.
L'alterazione di questi ritmi ha infatti ripercussioni dirette per la salute. ''Sappiamo - aggiunge Parrino - che il ciclo veglia-sonno ha un ruolo molto importante per quanto riguarda una serie di equilibri che stanno alla base della salute. Per esempio la mancanza di sonno induce molto più frequentemente a sviluppare ipertensione e con essa i rischi correlati di infarto ed ictus. Sappiamo inoltre che la mancanza di sonno ha un importante impatto sulla salute delle donne e sui loro cicli ormonali. Per esempio quelle che fanno turni di notte hanno un rischio maggiore di cancro al seno, così come sappiamo che anche il metabolismo in generale subisce ripercussioni dalla mancanza di sonno''.
Per Parrino l'assegnazione del Nobel agli scopritori del ritmo circadiano è anche una occasione per riflettere, come società, sul modo con cui organizziamo la nostra vita. ''Siamo molto sollecitati - spiega - in continuazione a essere svegli quando dovremmo dormire. Televisioni, chat, smartphone, orari di lavoro sempre più flessibili, hanno come impatto quello di indebolire la nostra capacità di avere un sonno regolare. Dobbiamo imparare a difenderci da queste aggressioni e a dare al sonno la dimensione di cura che merita''.