AGI - Il cervello invecchia in modo diverso a seconda del sesso: uomini e donne mostrano infatti differenze fondamentali nell'invecchiamento cerebrale e nella comparsa di marcatori di deterioramento cognitivo e demenza. Lo rivela un nuovo studio internazionale guidato da Abel Torres-Espin, dell'Università di Waterloo, e dell'Università della California di San Francisco, riportato su Science Translational Medicine. La ricerca, che ha coinvolto 515 persone, fornisce nuove intuizioni sulla relazione tra invecchiamento cerebrale e rottura dell'angiogenesi, ovvero la formazione di vasi sanguigni, con potenziali per informare la ricerca e le terapie future per la demenza e i disturbi vascolari del cervello.
I vasi sanguigni del corpo invecchiano come qualsiasi altro organo ma la rottura dei piccoli vasi sanguigni e dei capillari è particolarmente pericolosa. Ad esempio, molte forme di demenza e deterioramento cognitivo sono collegate ad anomalie nei piccoli vasi e nei capillari nel cervello, tra cui un declino della densità dei vasi e un rallentamento dell'angiogenesi. Comprendere questo processo è fondamentale per sviluppare nuove terapie per la demenza, ma le conoscenze scientifiche in merito a questo argomento sono carenti. Qui, Torres-Espin e colleghi hanno esaminato l'invecchiamento cerebrale e l'angiogenesi in una coorte longitudinale primaria combinata di 435 persone.
Gli autori hanno anche utilizzato un set di dati esterno di 80 individui anziani per la convalida dei dati. I ricercatori hanno studiato l'imaging cerebrale, i dati clinici e i marcatori ematici dell'angiogenesi, tra cui la famiglia di fattori di crescita VEGF e i loro recettori. Gli scienziati hanno identificato due componenti principali, quali angiogenesi aberrante e salute vascolare, nonchè modelli specifici per sesso nelle traiettorie di alcuni di questi fattori e le loro correlazioni con l'invecchiamento cerebrale. In particolare, le traiettorie di alcuni marcatori dell'angiogenesi hanno mostrato un'associazione con una migliore funzione esecutiva e una minore atrofia cerebrale nelle donne più giovani, ma non negli uomini.
Tuttavia, queste traiettorie si sono invertite all'età di 75 anni, il che suggerisce che sia il sesso che l'età sono variabili critiche da approfondire come materia di studio. "L'approccio di modellazione che abbiamo adottato in questo studio fornisce un modello per l'indagine sui biomarcatori plasmatici della malattia neurodegenerativa vascolare, con grandi promesse per future diagnosi e interventi di sperimentazione clinica", hanno dichiarato gli autori.