AGI - Nel Regno Unito, circa 7.180 ricoveri e decessi su circa 40.400 casi gravi di Covid-19 si sarebbero potuti evitare con la semplice somministrazione delle dosi raccomandate di vaccini. A questo risultato giunge uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, condotto dagli scienziati dell’Health Data Research UK (HDR UK) e dall’Università di Edimburgo. Il team, guidato da Sir Aziz Sheikh, ha esaminato i dati relativi a 67 milioni di persone nel Regno Unito per valutare le conseguenze del mancato raggiungimento delle dosi consigliate di vaccinazioni e richiami anti-Covid.
Una considerevole porzione della popolazione inglese non si è infatti sottoposta all’immunizzazione entro l’estate 2022, come da raccomandazioni. Con i casi di contagio in aumento e una nuova variante identificata, questa ricerca fornisce un quadro accurato degli effetti associati alla mancata vaccinazione. I risultati si basano sui dati anonimi raccolti per le quattro nazioni del Regno Unito.
“Gli studi su larga scala – afferma Sheikh – sono stati fondamentali per la gestione della pandemia, consentendo agli scienziati di raccogliere informazioni rilevanti a livello globale. I vaccini antiCovid salvano le vite, ormai lo sappiamo. Con la comparsa di nuovi ceppi, la quantificazione dell’importanza dell’immunizzazione farmacologica è importante per capire dove mirare le campagne sanitarie”.
Nel gennaio 2022, riportano gli esperti, oltre il 90 per cento della popolazione del Regno Unito con età superiore ai 12 anni aveva ricevuto almeno una dose. Finora, però, si sapeva poco dell’andamento relativo alle vaccinazioni successive. Nell’ambito del lavoro, il gruppo di ricerca ha esaminato i dati del servizio sanitario nazionale raccolti da giugno a settembre 2022.
Dopo aver raggruppato e armonizzato le informazioni disponibili, gli autori hanno scoperto che tra un terzo e la metà della popolazione non aveva completato i cicli di vaccinazione. In particolare, riportano gli esperti, la percentuale delle persone sotto-vaccinate in Inghilterra raggiungeva il 45,7 per cento, in Irlanda del Nord il 49,8 per cento, in Scozia il 34,2 per cento e in Galles il 32,8 per cento.
Stando a quanto emerge dall’indagine, inoltre, 7.180 ricoveri e decessi su circa 40.400 casi gravi verificatisi nell’estate 2022 avrebbero potuto essere evitati in caso di completa vaccinazione. Le fasce di popolazione di età superiore ai 75 anni erano associate a un rischio doppio di sperimentare un esito grave a seguito della malattia. Questo lavoro, il più ampio condotto a livello nazionale, inaugura una nuova era per la ricerca britannica, superando le sfide legate alla mancata uniformità dei dati.
“Il nuovo approccio – sostiene Cathie Sudlow, direttrice del Data Science Centre della British Heart Foundation (BHF) – dovrebbe essere esteso ad altre aree della medicina, perché permette di sfruttare appieno il potenziale dei dati raccolti nelle quattro nazioni del Regno Unito”. “I risultati – conclude Alan Keys, altra firma dell’articolo – rappresentano una potente validazione dei benefici associati alla vaccinazione”.