AGI - L’importanza dei mattoncini Lego nella scienza dell’alimentazione. Potrebbe essere riassunta così l’importante recente scoperta: un team di scienziati della Pennsylvania State University e dell'Università dell'Alabama ha pubblicato uno studio che descrive l’utilizzo dei mattoncini Lego “per risolvere uno dei problemi più grandi della carne coltivata in laboratorio: la sua consistenza”.
Nel darne notizia, il mensile gourmet Gambero Rosso sottolinea come nel corpo di un animale, le cellule muscolari, adipose e del tessuto connettivo “crescono tutte insieme in un ambiente strutturato” per cui in un laboratorio, “ogni elemento della carne deve essere coltivato separatamente e successivamente combinato”. Quindi, senza una spina dorsale strutturale, “queste cellule crescono come una massa amorfa”. Ecco dunque perché “è necessaria un'impalcatura”, una struttura per fornire una base su cui tutti gli elementi “possano crescere insieme come farebbero naturalmente”.
L’impalcatura si chiama, appunto, Lego. Attraverso i mattoncini colorati e un motore Lego Power Funtions “è stato costruito un dispositivo” che serve a trasformare “le fibre di amido in una robusta rete” su cui poi può “moltiplicarsi la carne coltivata in laboratorio”. Nello spiegare il procedimento, il Gambero sottolinea che l'amido oggi per gli scienziati che si stanno avvicinando al tema “rappresenta un'impalcatura commestibile ed economica”. L'unico vero problema è che queste fibre di amido devono essere estremamente piccole per poter essere utilizzate nella carne coltivata. E per ridurre le fibre a una dimensione ideale, “viene utilizzato un dispositivo chiamato elettrospinner, abitualmente utilizzato per nylon e plastica, non per l'amido”. Ma affinché il processo di elettrofilatura abbia successo, parte del dispositivo “deve essere posto in una soluzione umida di acqua e alcool”.
Ma qui è anche sorto il problema principale. Perché in genere, gli elettrofilatori sono realizzati in metallo, “ma questo aveva bisogno di un materiale che non fosse conduttore elettrico” e la soluzione è stata costruire l'elettrospinner in plastica. Ecco, dunque, il perché sono stati utilizzati i mattoncini Lego e un motore del set Lego Power Functions.
Da qui il successo nella fase sperimentale, ora il problema sarà affrontare quella industriale e quindi elettrospinner in plastica e i mattoncini dovranno essere ridimensionati e sostituiti con qualcosa di più strutturato.
Ma senza i Lego non si sarebbero ottenuti i risultati fin qui raggiunti.