AGI - Uno scanner a ultrasuoni indossabile potrebbe rilevare prima il cancro al seno. Lo dimostra lo studio dell'Istituto di tecnologia del Massachusettse dell'Università tecnologica di Xi'an, pubblicato su Science Advances. I ricercatori hanno sviluppato un nuovo cerotto piezoelettrico a ultrasuoni in grado di rilevare anomalie del tessuto mammario di circa 3 millimetri di larghezza.
Il patch mammario a ultrasuoni consente una scansione precisa e non invasiva del tessuto mammario profondo. "Il dispositivo indossabile, che si adatta facilmente a superfici ampie e curvilinee, potrebbe consentire un nuovo approccio non invasivo e di facile utilizzo per la diagnosi precoce del cancro al seno", ha spiegato Wendy Du dell''Istituto di tecnologia del Massachusettse.
Gli approcci tradizionali per la diagnosi del tumore al seno prevedono, in genere, tecniche costose e invasive, alcune delle quali espongono le pazienti a radiazioni nocive. L'ecografia è un'alternativa comune, ma le procedure di diagnosi rimangono macchinose e complesse. Gli scienziati hanno esplorato l'elettronica a ultrasuoni che utilizza materiali piezoelettrici estensibili e conformabili per una varietà di applicazioni di monitoraggio della salute indossabili, per l'imaging del seno.
I dispositivi di scansione piezoelettrici devono essere ottimizzati per bilanciare l'estensibilità e la deformabilità con la capacità di produrre immagini stabili e di alta qualità, un compito difficile per superfici ampie e curvilinee. Per affrontare questa sfida, i ricercatori hanno sviluppato un patch mammario indossabile con trasduttore a ultrasuoni 1D phased array, realizzato con materiali cristallini piezoelettrici, in grado di produrre scansioni precise e profonde del tessuto mammario con un tracker mobile, tecnologia che serve a monitorare le attività, in modo da carpire informazioni e raccogliere dati da cui trarre vantaggio.
Il dispositivo, applicato a un reggiseno in tessuto morbido, contiene un design a nido d'ape con quindici sezioni esagonali che forniscono struttura e flessibilità e guidano un tracker collegato che attraversa il patch lungo percorsi specifici. Il tracker è in grado di ruotare di 360 gradi, producendo immagini su ampie aree e da diverse angolazioni. I ricercatori hanno testato il dispositivo su una donna con una storia di cisti al seno e hanno provato che questo era in grado di rilevare cisti di circa 3 millimetri, un risultato promettente per la potenziale individuazione di tumori al seno in fase iniziale. "Questo lavoro è il pioniere di una tecnologia a ultrasuoni sul corpo, prima nel suo genere, per l'imaging e lo screening del tessuto mammario e rappresenta un nuovo metodo non invasivo per monitorare i cambiamenti dinamici del tessuto mammario", hanno concluso gli autori.