AGI - L’aspartame, il più famoso dolcificante artificiale, l’”anti-zucchero” per eccellenza (è 200 volte più dolce dello zucchero naturale) sul banco degli imputati. La prossima settimana la Iarc, l’agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro, potrebbe inserirlo nella lista delle sostanze a rischio, e la notizia ha creato un comprensibile clamore: non parliamo solo del dolcificante nel caffè al posto del cucchiaino di zucchero, ma di miliardi di bibite dolci, gasate e non, dolciumi e quant’altro.
Ma se il rischio cancro è ancora da appurare, e necessiterà sicuramente di ulteriori approfondimenti, la scienza è già ragionevolmente certa di una cosa: l’aspartame e in genere i dolcificanti non solo non danno dei vantaggi sul piano della perdita di peso, ma presentano anche dei rischi per la salute, dal diabete a problemi cardiovascolari. Ne parla con l’AGI Francesco Branca, direttore del dipartimento Nutrizione e Sicurezza degli alimenti dell’Oms, che il 12 maggio ha varato le nuove linee guida sull’uso dei dolcificanti.
I dolcificanti non fanno dimagrire
“Già nel 2015 – racconta – redigendo le linee guida sul consumo di zucchero, ci siamo chiesti se fosse una buona pratica sostituirlo con i dolcificanti. Esaminando gli studi scientifici è emerso appunto che non danno benefici”.
Non è, comunque, un attacco dell’Oms ai dolcificanti, tiene a precisare Branca: “Vogliamo solo dare dei segnali, avvertire che i consumi vanno controllati. C’è un grandissimo utilizzo di questi prodotti, e sta aumentando. Alcuni Paesi, come il Messico, mettono un segnale di alert sull’etichetta, altri come il Cile valutano di inserire tra gli alimenti da non promuovere quelli che contengono i dolcificanti.
Responsabilizzare i produttori
E’ utile intervenire a livello normativo quindi, e agire sulla responsabilità dei produttori, che vengono consultati prima di elaborare questo genere di documenti, affinchè abbassino i livelli. Ma anche, ovviamente, su quella dei consumatori. Occorre modificare sia i consumi che la composizione dei prodotti”.
La via maestra, secondo Branca, è una: “Abbassare il sapore dolce. Ci abituiamo fin da bambini a un gusto forse anche eccessivamente dolce, le aziende mettono in commercio prodotti accattivanti, appaganti, che diano il massimo di soddisfazione possibile. Basterebbe abituarsi a gusti più naturali come quello della frutta”.
Gli interventi, insomma, devono essere su più piani, a monte e a valle, e sempre a tutela della salute dei cittadini: è il caso del documento, varato proprio ieri dal dipartimento Nutrizione e Sicurezza degli alimenti dell’Oms, che invita a regolare il marketing di prodotti alimentari (bibite, merendine ecc.) per gli under 18: sono pubblicità, spiega Branca, “molto pervasive, molto efficaci, con strumenti sempre più nuovi, anche digitali.
Ridurre la pubblicità di bibite e merendine
Inducendo a consumi non responsabili da parte dei bambini. Anche qui, purtroppo la sola campagna di sensibilizzazione che fa leva sull’azione volontaria non basta, servono interventi normativi, sulla base del profilo nutrizionale degli alimenti, servono strumenti di controllo per ridurre l’esposizione dei bambini a questo tipo di marketing. Solo 20 Paesi hanno già misure in tal senso, l’Italia ha scelto l’approccio volontario”.
Tra le misure possibili per contrastare l’avanzata di quello che una volta era definito ‘junk food’, cibo spazzatura, che poi in realtà riguarda le componenti di questi alimenti, ci sono le etichette nutrizionali: “La nostra raccomandazione generale – sottolinea Branca - è un’etichettatura ben visibile, comprensibile a tutti i consumatori. Un modello che si e’ dimostrato efficace a modificare i consumi e’ quello del Cile, dove in etichetta mettono degli esagoni neri che segnalano ‘troppi grassi’, o ‘troppi zuccheri’ ecc".
L'aspartame potrebbe finire tra gli alimenti cancerogeni
"Le strade sono molte - prosegue Branca - dal marketing ai luoghi dove questi prodotti vengono offerti, fino alla possibilità di aumentare i prezzi dei cibi più pericolosi per la salute”. La prossima settimana, oltre all’attesa decisione della Iarc se inserire o no l’aspartame tra gli alimenti potenzialmente cancerogeni, è attesa anche l’uscita delle nuove linee guida del dipartimento Oms diretto da Branca sulla corretta alimentazione, “in particolare sul consumo di carboidrati e grassi.
Ma il lavoro non si ferma – spiega Branca – e ci occuperemo ancora di carne, pesce, prodotti lattiero-caseari, ma anche dei prodotti ad alto grado di trasformazione.
Un lavoro enorme, che peraltro, assicura l’esperto Oms, “viene fatto anche tenendo conto delle ripercussioni sul piano economico e sociale dei documenti che vengono prodotti su alimenti che hanno mercati globali enormi. Facciamo analisi di contesto, sentiamo le imprese, abbiamo un quadro a 360 gradi. Ma la priorità, sempre, è la salute pubblica, questo è importante”.