AGI - Cugino “più piccante” e “frizzante” dello yogourt, con la consistenza cremosa di uno yogurt, il kefir – come lo stesso yogurt – contiene poco o niente lattosio, “quindi può essere adatto a persone che soffrono d’intolleranza ai latticini”.
“C’è da migliaia d’anni”, scrive il Washington Post, è fatto con latte di mucca o di capra e colture vive chiamate "grani di kefir", che sono grumi di microbi gelatinosi composti da batteri e lieviti. Il latte viene versato sui chicchi, che possono essere riutilizzati all'infinito perché “i grani di kefir fermentano lo zucchero naturale nel latte, il lattosio, e 24 ore dopo si ha la bevanda a base di latte”.
Tuttavia le proprietà nutritive del kefir sono simili a quelle dello yogurt per le proteine e per il calcio, anche se le “quantità di nutrienti contenute variano leggermente a seconda della marca”, precisa il giornale. In ogni caso, il kefir “è un'ottima aggiunta alla dieta, perché ha un contenuto di batteri probiotici più elevato e diversificato", sottolinea la nutrizionista di Consumer Reports Amy Keating, per la quale il kefir ha una buona quantità e varietà di microbi sani e proprio la diversità “fa sì che i probiotici si riproducano nell’intestino” con risultati benefici in generale per la salute di tutto il corpo, perché “i probiotici aiutano ad neutralizzare il cibo, sintetizzare le vitamine, impedire ai batteri che causano malattie di prendere il sopravvento e possono persino rafforzare l'immunità”.
I probiotici, infatti, “producono composti bioattivi, come gli acidi grassi a catena corta che hanno effetti antinfiammatori che possono aiutare problemi sistemici come la gestione del colesterolo e la sintesi dei neurotrasmettitori", afferma Sotiria Everett, medico di famiglia allo Stony Brook Medicine di New York.
In un recente studio della Stanford University i ricercatori hanno inoltre capito che una dieta a base di alimenti fermentati “aumenta la diversità del microbioma e diminuisce i marcatori di infiammazione nel corpo”.