AGI - I vaccini con aerosol somministrati per via inalatoria possono fornire una protezione significativamente migliore rispetto ai semplici spray nasali. Questo almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Immunology, condotto dagli scienziati della McMaster University. Il team, guidato da Matthew Miller, ha valutato e confrontato i sistemi di somministrazione dei vaccini respiratori.
Gli spray nasali, spiegano gli esperti, raggiungono principalmente naso e gola, mentre l'inalazione di aerosol oltrepassa il condotto nasale e può portare il vaccino in profondità attraverso le vie aeree. Il gruppo di ricerca ha utilizzato un vaccino contro la tubercolosi per confrontare i metodi di somministrazione misurando la distribuzione delle goccioline e la potenza delle risposte immunitarie in un modello animale. L'indagine ha mostrato che il vaccino a inalazione poteva fornire una protezione significativamente migliore.
Gli autori, che hanno sviluppato un innovativo vaccino antiCovid per inalazione, confermano che questo approccio costituisce un metodo rapido ed efficace per consegnare il vaccino in profondità nell'organismo. Per valutare questa opzione, e' stato inoltre avviato uno studio clinico di fase I, nel quale sono stati reclutati adulti sani che avevano precedentemente ricevuto un vaccino antiCovid per iniezione.
Gli scienziati osserveranno il livello di protezione offerto da questa alternativa. "Le infezioni del tratto respiratorio superiore generalmente non sono gravi - afferma Miller - quando però il virus penetra i polmoni possono insorgere gravi complicazioni. La risposta immunitaria che si genera con un farmaco che raggiunge il polmone è molto più forte rispetto a quando si deposita il materiale nel naso o nella gola".