AGI - Per le pazienti con tumore del seno metastatico la terapia metronomica è un'opzione di cura che può offrire alle donne una serie di vantaggi come un basso profilo di effetti collaterali, niente perdita dei capelli, l'assunzione orale dei farmaci e ridotti accessi all'ospedale. È inoltre una terapia che può controllare la malattia anche per lungo tempo senza un aumento della tossicità.
Lo confermano i risultati del lavoro del team di senologia medica dell'Istituto Europeo di Oncologia, coordinato da Emilia Montagna, recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Anti-cancer drugs. Lo studio ha analizzato retrospettivamente 67 pazienti IEO con tumore del seno metastatico "luminale", il tipo più frequente, di età media 53 anni, che hanno assunto la terapia metronomica secondo il regime VEX (vinorelbina, ciclofosfamide e capecitabina) per almeno un anno.
La durata media di assunzione della terapia nel gruppo è stata di 26 mesi, e in un quarto dei casi dai 3 fino ai 7 anni di terapia.
"Oggi per le donne con tumore mammario metastatico ci sono diverse opzioni di cura che permettono di cronicizzare la malattia - spiega Montagna - La terapia per i tumori della mammella con recettore ormonale positivo e HER2 negativo (luminali) in fase metastatica è stata rivoluzionata dall'introduzione nella pratica clinica dagli inibitori di cicline, farmaci biologici di tipo orale, che, associati alle terapie ormonali, possono controllare la malattia per anni senza dover ricorrere alla chemioterapia e con una buona qualità di vita. Quando è necessario discutere quale chemioterapia è più indicata per la paziente, la terapia metronomica è un 'opzione importante. Fino a ieri, tuttavia, i dati sull' efficacia e la tollerabilità dell'uso prolungato di questa modalità erano limitati. In IEO da vent'anni il nostro gruppo,guidato dal Dottor Marco Colleoni, sviluppa la terapia metronomica e i dati a supporto di tale terapia sono progressivamente aumentati nel tempo".
La terapia metronomica prevede la somministrazione orale di farmaci a basso dosaggio, in modo continuativo. Come il metronomo in musica "batte il tempo", nella chemioterapia metronomica si scansionano ritmi diversi per l'assunzione dei farmaci per ottenere benefici prolungati e minore tossicità. Questa esposizione costante della neoplasia ai farmaci, non solo ha una tossicità diretta sulle cellule tumorali, ma anche un effetto sul loro microambiente.
Inizialmente si pensava che il meccanismo d'azione fosse inibire la neoangiogenesi tumorale, vale a dire il meccanismo di formazione di nuovi vasi sanguigni, responsabile di crescita tumorale e metastasi. Successivamente si è dimostrato che i meccanismi di azione sono molteplici e quindi si può definire una terapia con molti target terapeutici.
"Il vantaggio della modalità metronomica che lo studio ha evidenziato è che l'uso prolungato non provoca tossicità cumulativa - continua Montagna - La malattia può quindi essere tenuta sotto controllo anche per anni senza diventare l'unica dimensione della vita della donna. Il fatto che i farmaci possano essere assunti a casa, senza che siano necessari accessi frequenti in Ospedale, e che ci siano effetti collaterali ridotti, permette alla paziente di condurre una vita affettiva, lavorativa e sociale non troppo diversa da quella di prima della malattia", "Ieo sta ulteriormente ampliando lo studio della terapia metronomica - conclude Montagna - In particolare stiamo coordinando una ricerca multicentrica che confronta direttamente questa terapia con la somministrazione di chemioterapici per via endovenosa classica, allo scopo di definire ancor meglio il suo ruolo nel trattamento del carcinoma mammario avanzato".