AGI - L'aggiunta del farmaco contro l'artrite, il tocilizumab, alla terapia standard non migliora gli esiti clinici dei pazienti ricoverati in ospedale con una grave forma di Covid-19.
Anzi, in uno studio condotto in Brasile si è verificato un aumento del numero di decessi a 15 giorni nei pazienti gravi che ricevevano tocilizumab e, per questo, i test sono stati interrotti anticipatamente.
Lo riporta il British Medical Journal, che confuta così gli studi osservazionali precedenti che suggerivano effetti benefici dell'uso del tocilizumab.
Il farmaco agisce bloccando una parte specifica del sistema immunitario, l'interleuchina 6, che può andare in "overdrive" in alcuni pazienti con Covid-19.
Si è pensato quindi che tocilizumab potesse aiutare a ridurre la risposta infiammatoria del corpo al virus e a evitare alcune delle conseguenze più disastrose della malattia.
Per testare questa teoria, i ricercatori brasiliani hanno condotto uno studio controllato randomizzato che ha confrontato gli esiti dei pazienti gravi in cura con tocilizumab più terapie standard e gli esiti dei pazienti gravi sottoposti solo alle cure standard.
In totale sono stati coinvolti 129 adulti relativamente giovani (età media 57 anni) con Covid-19 ricoverati in nove ospedali in Brasile tra l'8 maggio e il 17 luglio 2020. I pazienti hanno ricevuto ossigeno supplementare o ventilazione meccanica e avevano livelli anormali di almeno due sostanze chimiche legate all'infiammazione nel sangue.
In seguito, i pazienti sono stati divisi casualmente in due gruppi: 65 hanno ricevuto tocilizumab più cure standard e 64 hanno ricevuto solo cure standard. Inoltre, sono stati presi in considerazione altri fattori potenzialmente importanti, come le condizioni di base e l'uso di altri farmaci. Poi tutti i pazienti sono stati monitorati per 15 giorni.
Al 15esimo giorno, 18 pazienti (28 per cento) nel gruppo tocilizumab e 13 (20 per cento) nel gruppo con cure standard erano sottoposti a ventilazione meccanica o sono morti. In particolare, si sono verificati 11 decessi (17 per cento) nei pazienti del gruppo che ha assunto tocilizumab rispetto a 2 (3 per cento) nel gruppo sottoposto a cure standard.
L'aumento del numero di decessi nel gruppo che ha preso tocilizumab ha sollevato forti preoccupazioni circa la sicurezza del farmaco e, per questo, lo studio è stato interrotto in anticipo. In entrambi i gruppi, i decessi sono stati attribuiti a insufficienza respiratoria acuta correlata a Covid-19 o a disfunzione multiorgano.
Gli stessi ricercatori ammettono che lo studio presenta alcune limitazioni, tra cui le dimensioni piccole del campione, che influisce sulle possibilità di rilevare un effetto reale. Tuttavia, i risultati sono coerenti anche dopo aver considerato i livelli di supporto respiratorio necessari ai pazienti all'inizio dello studio, suggerendo che le conclusioni hanno resistito anche a un esame più accurato.
Quindi, i ricercatori concludono che nei pazienti con Covid-19 grave o critico "tocilizumab più cure standard non erano superiori alle cure standard da sole nel migliorare lo stato clinico a 15 giorni e potrebbero aumentare la mortalità".
E dicono che questi risultati "sollevano interrogativi su un approccio antinfiammatorio nel trattamento del Covid-19 oltre alla somministrazione dei corticosteroidi".