"I conti li faremo alla fine, i dati fortunatamente sono in miglioramento, ma tante sono ancora le persone nei nostri ospedali. Le terapie intensive si riducono, ma sono ancora piene e le persone che escono hanno bisogno comunque di un lungo periodo di riabilitazione e probabilmente manterranno 'cicatrici' sui polmoni e altre problematiche per tutta la vita, e andranno seguite". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, parlando dell'emergenza coronavirus collegato con Mattino 5.
Dalla prossima settimana la Lombardia inizierà ad effettuare dei test sierologici per capire chi ha sviluppato gli anticorpi contro il coronavirus, ha aggiunto l'assessore lombardo: "È un test non rapidissimo, ma che ci consente di raddoppiare i numeri che abbiamo. Inizieremo in maniera selettiva tra operatori sanitari e cittadini che devono tornare al lavoro, 20 mila al giorno tra virologici e sierologici, inizieremo pian pianino, e speriamo di aumentare la capacità anche di questi test come numeri".
Gallera ha quindi aggiunto: "Auspicheremmo di avere la possibilità di fare test velocissimi a tutti. Purtroppo tutti gli scienziati ci dicono che i test con la gocciolina di sangue, per ora, non hanno valore diagnostico. Questo test che si fa col prelievo del sangue, e non con la gocciolina, ha scopo di riscontrare se anticorpi sono immunizzanti, cioè se hanno bloccato e soffocato il virus. Se arrivassimo a test sierologici più veloci e affidabili saremmo i primi ad attivarli".
"La Lombardia è stata l'epicentro di questa epidemia. Si sono ridotte drasticamente le previsioni più nefaste grazie al distanziamento sociale. I dati che avevamo i primi giorni, se non avessimo adottato alcuna misura, erano agghiaccianti" ha concluso Gallera, "Il fatto che la gente abbia fatto questo grosso sacrificio è servito tantissimo. Dobbiamo però ricominciare in modo graduale, qualche giorno in più per prepararci è necessario".