"Immaginare di ottenere un vaccino contro il Coronavirus in pochi mesi è una sciocchezza, non sappiamo neppure se trovare la cura sarà cosi' facile". Lo ha detto Roberto Burioni, medico e professore dell'Università San Raffaele, che oggi pomeriggio a Torino ha partecipato alla tavola rotonda "Omeopatia e fake news in medicina" organizzato dal Centro Medico Diagnoatico del capoluogo piemontese.
"Anche pensare di ottenere un vaccino prima di due anni è una proiezione di un ottimismo ingiustificato" ha aggiunto Burioni, osservando poi che "l'Hiv lo conosciamo dagli anni Ottanta e un vaccino non ce l'abbiamo ancora. Questo è un virus pericoloso perché molto contagioso - ha spiegato - anche se ancora non sappiamo di preciso quale sia il tasso di letalità. Di certo il virus dà una sindrome molto seria, ci sono casi di persone sane che si trovano da parecchi giorni in rianimazione, è un virus che arriva fino alla parte più profonda dei polmoni".
Quali rischi per l'Italia?
Sul pericolo contagio in Italia, Burioni è cauto. "Il virus si sta diffondendo e contro di esso non abbiamo alcuna immunità, ma in Italia al momento non c'è e dobbiamo fare di tutto affinché non arrivi. L'unica strada è l'isolamento, bisogna tenere isolate le persone che arrivano dai luoghi in cui la malattia prolifera. Il razzismo qui non c'entra, il virus colpisce tutti senza alcuna distinzione. Intanto continuiamo a mangiare nei ristoranti cinesi senza alcun timore".
Burioni, infine, ha consigliato di lavarsi più volte e bene le mani "basti pensare che se un malato infetto tossisce su una maniglia e poi qualcuno apre quella maniglia e porta la mano alla bocca, può contagiarsi. Ogni individuo infetto può contagiare due persone, con il tempo di raddoppio che sembra essere di 6-7 giorni".