Si torna a parlare di vaccini obbligatori e la linea del governo cambia ancora. Dopo l’approvazione definitiva del decreto “Milleproroghe” (con lo slittamento a marzo 2019 dell’obbligo di presentare la documentazione ufficiale e dunque la possibilità di fornire un’autocertificazione) siamo in attesa di un nuovo disegno di legge dedicato che introdurrebbe una sorta di “obbligo flessibile”.
Il ministro della Salute Giulia Grillo - si legge sul Corriere della Sera - ha assicurato che è già "depositato al Senato un ddl che supererà il decreto Lorenzin, un decreto emergenziale che non dà un quadro strutturale al Paese sulle politiche vaccinali".
Obbligo per il morbillo e non per esavalente
"Noi non siamo contro i vaccini" ma per "utilizzare lo strumento dell'obbligo in maniera intelligente, obbligando i cittadini laddove è necessario, sicuramente per il morbillo. A differenza di altre patologie, dove è sufficiente la raccomandazione, come fanno altri Paesi, ad esempio per l'esavalente". Ha spiegato durante la trasmissione L'Aria che Tira su La7, la ministra .
Che poi ha aggiunto: "Noi ci siamo opposti al decreto Lorenzin, non perché siamo contro ai vaccini, su questo qualcuno ha fatto un po’ di confusione ma siamo favorevoli ai vaccini". Secondo la ministra l'obbligo vaccinale è sufficiente solo per il morbillo, mentre "per altre patologie è sufficiente la raccomandazione, per esempio per l'esavalente. Su quegli altri vaccini, anche obbligatori prima del decreto Lorenzin ma 'in forma leggera' è possibile secondo noi è possibile tornare a un pre-Lorenzin. Mantenendo però alta l'attenzione sul morbillo, che è il vero problema di questo Paese".
In Italia 2.029 casi di morbillo nei primi 6 mesi del 2018
Va ricordato - spiega Repubblica - che il morbillo è stata una delle malattie infettive che più ha preoccupato la Ue negli ultimi anni con un picco di casi registrati in diversi Paesi, tra cui l'Italia. Tant'è che nel primo semestre del 2018 si contano già 2.029 casi di infezione nel nostro Paese. Sono solo sette gli Stati europei ad aver superato i mille casi. Un dato eloquente, ma anche incoraggiante rispetto al boom dell'anno scorso, quando da gennaio a luglio si contarono addirittura 4.080 infezioni.
Finora l'89,4% dei casi si e' verificato in 7 Regioni:
- Sicilia (1.066),
- Lazio (204),
- Calabria (144),
- Lombardia (131),
- Campania (128),
- Emilia Romagna (77)
- Toscana (64).
La Regione Sicilia ha riportato l'incidenza più elevata (422 casi per milione di abitanti). Sono stati segnalati 4 decessi che si aggiungono ai 4 segnalati nel 2017. Nel 91,3% dei casi chi si è preso il morbillo era non vaccinato al momento del contagio, mentre il 5,4% aveva effettuato una sola dose. E che il morbillo non sia uno scherzo lo conferma il fatto che quasi metà dei malati, il 48,9%, ha sviluppato almeno una complicanza; il 59,5% dei casi totali e' stato ricoverato. Infine sono stati segnalati 87 casi tra operatori sanitari, di cui 41 complicati (47,1%).
Cosa prevede oggi la legge
Questi i principali contenuti della legge Lorenzin sui vaccini approvata in via definitiva a luglio 2017, e tutt'ora in vigore, con l'aggiunta dell'emendamento al Milleproroghe che proroga al marzo 2019 l'obbligo di presentazione del certificato vaccinale. Ecco i 10 punti chiave del provvedimento.
1) Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (eta' 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, dieci vaccinazioni.
- a) anti-poliomelitica;
- b) anti-difterica;
- c) anti-tetanica;
- d) anti-epatite B;
- e) anti-pertosse;
- f) anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
- g) anti-morbillo;
- h) anti-rosolia;
- i) anti-parotite;
- l) anti-varicella.
Per queste ultime quattro è prevista una valutazione fra due anni per l'eventuale eliminazione dell'obbligo. Non saranno dirimenti per l'iscrizione a scuola, ma saranno offerti gratuitamente (con un'offerta "attiva", vale a dire con chiamata dalle Asl), i vaccini contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus (i primi due in origine erano previsti nel decreto come obbligatori). Sarà possibile procedere alla vaccinazione monocomponente per chi risulti già immunizzato per alcuni di questi vaccini. Per tutti gli altri sarenno suffucenti 2 punture: sei vaccini possono essere somministrati insieme, con l'esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b), e altri quattro possono essere somministrati con il quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).
2) Tali vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Se un bambino ha già avuto le patologie indicate deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.
3) In caso di violazione dell'obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie. I genitori a cui l'Asl contesta la mancata vaccinazione possono provvedere entro il termine indicato a mettersi in regola. In origine la norma prevedeva anche la segnalazione al tribunale dei minori per l'eventuale perdita della patria potestà, passaggio cancellato in commissione.
4) Non possono essere iscritti agli asili nido ed alle scuole dell'infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 10 giorni, alla Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all'obbligo vaccinale. Il genitore può anche autocertificare l'avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. Chi è in attesa di vaccinare il bambino può comunque iscriverlo, presentando copia della prenotazione dell'appuntamento presso la azienda sanitaria locale.
5) Anche nella scuola dell'obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.
6) L'Agenzia del farmaco è coinvolta sul fronte della farmacovigilanza: predisporrà una relazione annuale con i dati degli eventi avversi associabili alla vaccinazione. Relazione che verrà trasmessa dal ministro al Parlamento. Stretta anche sui prezzi dei vaccini: dovranno essere sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell'Aifa. Infine, la stessa Agenzia è sempre parte in giudizio in tutte le controversie riguardanti presunti danni da vaccinazioni e somministrazione di presunti farmaci non oggetto di sperimentazione.
7) I vaccini potranno essere prenotati anche in farmacia, gratuitamente. I genitori potranno invece recarsi all'Asl per ricevere informazioni sulle modalità e i tempi di vaccinazione dei propri figli.
8) Istituita l'Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati tutti i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi ed i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati. Inoltre viene istituita una Unità di crisi permanente, promossa dal ministero della Salute, per monitorare l'erogazione del servizio e prevenire eventuali criticità.
9) Il ministero della Salute ha avviato una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull'importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute. Nell'ambito della campagna, i ministeri della Salute e dell'Istruzione hanno promosso, dall'anno scolastico 2017/2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori e le associazioni delle professioni sanitarie.
10) Saltata, per assenza di coperture, l'obbligatorietà anche per operatori sanitari e scolastici, questi dovranno comunque presentare nei luoghi in cui prestano servizio una autocertificazione attestante la propria "situazione vaccinale".