Anche se le uova contaminate non sono arrivate in Italia, come ha assicurato il ministero della Salute, il Fipronil invece sì. E si trova nelle case di molti amanti di cani e gatti. La sostanza "incriminata" viene utilizzata legalmente per combattere le pulci e le zecche degli animali domestici. "Mentre l'uso del Fipronil è vietato per gli animali destinati all'alimentazione umana, il discorso è ben diverso per cani e gatti", spiega Patrizia Laurenti docente di igiene all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. "Questo significa - continua - che molti italiani, ogni volta che toccano il proprio animale domestico, vengono comunque esposti al Fipronil", dice l'esperta. L'insetticida, può essere assorbito attraverso la pelle o ingerito. "Dovremmo porci una domanda: cosa può succedere, ad esempio, ai bambini che accarezzano il proprio cane o gatto e che poi mettono le mani in bocca?", sottolinea Laurenti.
"Il Fipronil è un insetticida ad ampio spettro appartenente alla famiglia chimica dei fenilpirazoli", spiega l'esperta. "Viene utilizzato - aggiunge - sugli animali per contrastare parassiti, come pulci, termiti, pidocchi, ecc.". Il Fipronil viene usato anche per proteggere le coltivazioni e può avere effetti anche sulle api da miele. "Si tratta di un insetticida classificato come 'moderatamente tossico' per l'uomo - specifica Laurenti - per cui è vietato l'uso su animali che possono finire sulla tavola o dai quali derivano prodotti alimentari, come appunto le uova".
Distinguere tossicità cronica da quella acuta
Le conseguenze sulla salute dipendono dalle dosi e dalla durata dell'esposizione. "In caso di assunzione a dosi elevate - specifica Laurenti - si può parlare di tossicità acuta e quindi si può arrivare all'avvelenamento. Ma non sembra essere questo il caso delle uova. Oppure c'è la tossicità cronica, ovvero l'esposizione a dosi basse e prolungate nel tempo. E su questo l'Unione europea dovrà fare le sue valutazioni".
In caso di tossicità cronica le conseguenze, almeno quelle note, non sembrano essere gravi. "Nausea e vomito, ad esempio", ha riferito Laurenti. "Più a rischio sono i bambini, gli anziani e i malati perchè sono soggetti più fragili", ha specificato. Quello che però può succedere nell'uomo con un esposizione piuttosto prolungata non è ancora noto. "Ci sono studi sugli animali, secondo i quali il Fipronil è cancerogeno se utilizzato in dosi basse ma prolungate nel tempo", riferisce Laurenti.
Ancora ignoti gli effetti a lungo termine
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) può provocare danni ai reni, tiroide e fegato se ingerito in grandi quantità per un certo periodo di tempo. "Per questo vale la pena riflettere se è il caso di consentirne l'uso per animali domestici, seppur a dosi basse", dice Laurenti. "In ogni caso varrebbe la pena studiarne gli effetti nel lungo termine", aggiunge.
Altro spunto di riflessione suggerito dal caso delle uova contaminate riguarda la responsabilità di produttori e distributori. "Entrambi, a mio avviso, hanno la responsabilità di controllare i prodotti prima di commercializzarli", dice Antonio Logrieco, direttore dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche. "Le ovaiole vengono trattate con insetticidi, antiparassitari e antibiotici. Una parte di queste sostanze - spiega - vengono assorbite dal corpo e possono poi finire nelle uova. Il problema sta nelle quantità di insetticidi e antibiotici presenti: se superano i limiti potrebbero essere rischiose per la salute". Se poi c'è chi "bara" e usa sostanze vietate come il Fipronil ci dovrebbe essere sempre qualcuno pronto a smascherare la frode. "Tocca alle autorità nazionali fare i controlli per verificare l'eventuale presenza di sostanze proibite o il superamento di certi limiti", sottolinea Logrieco. Ma la responsabilità, secondo l'esperto, va anche ai distributori. "Bisogna fare attenzione alla tracciabilità - conclude Logrieco - e questo spetta ai distributori. Alcune grandi catene prevedono dei controlli interni, altri potrebbero invece verificare chi sono i produttori e quali sostanze usano prima di mettere la merce sugli scaffali".