Roma - Un carnet di voucher da utilizzare come visite specialistiche in strutture convenzionate del Sistema sanitario nazionale (Ssn). E' la proposta lanciata dalla Società italiana di medicina dell'adolescenza (Sima) per far fronte all'enorme richiesta di cure negli adolescenti e privilegiando gli aspetti di prevenzione primaria e l'attenzione anche all'adolescente "sano". Secondo i dati Istat 2015, in Italia sono oltre 300mila i pazienti tra i 15 e i 17 anni che soffrono di almeno una patologia cronica (circa il 20 per cento del totale dei giovani). La maggior parte di loro (229mila, circa il 13 er cento) e' affetto da malattie allergiche, mentre 24mila ragazzi (1,3 per cento) soffrono di disturbi nervosi. Secondo gli esperti, nei prossimi 8 anni avremo circa 900mila adolescenti (di eta' compresa fra 15 e 22 anni) affetti da malattie croniche che necessiteranno di una presa in carico specifica ed adeguata da parte del Ssn. Da qui l'idea della Sima di proporre i voucher della salute. Si tratta di un vero e proprio carnet di voucher, da utilizzare come visite specialistiche nella salute pubblica, in strutture convenzionate, che ogni Regione potrà decidere di usare per le cure primarie sul territorio sia presso il pediatra sia presso il medico dell'adulto.
"Abbiamo scattato una foto del reale - ha detto Piernicola Garofalo, presidente della Sima - e ci siamo accorti con stupore che esiste una larga fascia di ragazzi sani per i quali il Sistema sanitario nazionale non prevede visite mediche. Il nostro intento e' proprio quello di smuovere il Ssn, che non incentiva i ragazzi ad intraprendere un percorso di presa di consapevolezza della propria salute. Bisogna quindi fornire ai giovani gli strumenti assistenziali, colmare questo vuoto sanitario ed investire in 'cultura della salute'. Dobbiamo aprire un fronte su un argomento che non trova lo spazio che merita e che manca a livello culturale e normativo". Secondo la Sima il sistema dei voucher avra' un duplice vantaggio: da un lato dara' ai ragazzi autonomia e capacità di autogestione della propria salute; dall'altro renderà meno rigido il Ssn adeguando l'offerta sanitaria li' dove c'è un'interruzione della copertura sanitaria stessa.