Roma - Considerare la riduzione del danno provocato dal tabacco come "parte della soluzione, non parte del problema", evitando quindi di "applicare le stesse norme del tabacco alle e-cig". E' uno dei messaggi contenuti nella lettera consegnata oggi da una delegazione del Comitato Scientifico per la Ricerca sulla sigaretta elettronica in ambito di salute pubblica al ministero della Salute, all'attenzione del ministro Beatrice Lorenzin. Ad annunciarlo e' stato il comitato, coordinato da Riccardo Polosa, e di cui fa parte anche l'oncologo Umberto Veronesi, durante un seminario di divulgazione scientifica che ha avuto luogo oggi a Roma. Il Comitato scientifico si rivolge al ministro "in merito alle conseguenze non intenzionali che potrebbero derivare da future azioni legislative le quali limiterebbero il potenziale di salute pubblica di tali valide alternative alle sigarette convenzionali" affermando che "sono necessari approcci efficaci per contrastare rapidamente il tabagismo e ridurre il consumo di sigarette di tabacco".
Si legge nella lettera: "E' giunta l'ora per le politiche di controllo del tabacco di andare oltre i soliti metodi di sensibilizzazione, prevenzione e cessazione totale del consumo di nicotina, per approcciarsi a un nuovo concetto di riduzione del danno del tabacco che dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dalla comunita' scientifica e dalle istituzioni". Le motivazioni che hanno spinto gli scienziati membri del Comitato a unirsi e a firmare questa lettera sono stati anche l'argomento del seminario odierno: in primo luogo la riduzione del danno provocato dal tabacco come "parte della soluzione, non parte del problema: se le autorita' preposte a definire le norme per la regolamentazione dei prodotti del tabacco continueranno ad applicare le stesse norme del tabacco alle e-cig e, contestualmente, considerare i prodotti contenenti nicotina a basso rischio come parte del problema, ridurranno il potenziale enorme di tali alternative", hanno detto gli scienziati. In secondo luogo la necessita' di basare le politiche di controllo del tabacco e delle sigarette elettroniche, che non contengono tabacco, sulle evidenze scientifiche e di proporzionarle al rischio reale dei prodotti, cosa' da sfruttare le potenzialita' e le opportunita' per la salute pubblica. (AGI)