Londra - Quando i tumori non rispondono più ai trattamenti, anche quelli mirati a distruggere i loro vasi sanguigni, cioè le terapie mirate a tagliare loro i "viveri, è perchè sono riusciti in modo furbo a trovare un'alternativa. In assenza di proprie fonti di nutrimento, i tumori possono "allacciarsi abusivamente" ai vasi sanguigni dei tessuti sani circostanti. A smascherare questa inedita strategia è stato un gruppo di ricercatori dell'Institute of Cancer Research di Londra in uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. In pratica, gli scienziati hanno scoperto che, quando ai tumori viene impedito di rifornirsi attraverso i propri vasi sanguigni, si spostano un pò e le cellule tumorali iniziano a circondare una nuova area con vasi sanguigni. "Il nostro studio è il primo a dimostrare che i tumori possono adattarsi al trattamento attivamente cooptando i vasi sanguigni dei tessuti vicini come un meccanismo di resistenza ai farmaci", ha detto Andrew Reynolds, uno degli autori dello studio. "In futuro, speriamo che i nostri risultati porteranno allo sviluppo di nuovi tipi di farmaci che hanno come bersaglio i vasi cooptati", ha aggiunto. I ricercatori britannici, insieme a scienziati dell'Università di Toronto, stanno ora conducendo una serie di test sui topi con cancro al fegato per vedere come possono diventare resistenti a un comune farmaco denominato sorafenib. Hanno già scoperto che i tumori che inizialmente hanno risposto al trattamento, hanno poi sviluppato la resistenza rubando attivamente i normali vasi sanguigni del fegato. Gli studiosi sperano di poter trovare un farmaco in grado di contrastare questo meccanismo di sviluppo della resistenza dei tumori. (AGI)