Londra - Le donne che non riescono a portare avanti una gravidanza potrebbero avere un difetto che si portano dietro gia' prima di rimanere incinte. Uno studio della University of Warwick, Regno Unito, ha scoperto che le migliaia di donne che subiscono aborti spontanei ripetuti avrebbero una carenza di cellule staminali nel rivestimento dell'utero. Per arrivare a queste conclusioni, descritte dalla BBC, i ricercatori hanno analizzato i campioni di tessuto donati da 183 pazienti presso la Implantation Research Clinic di Coventry. Secondo gli studiosi, i risultati rappresenterebbero una "svolta importante" che potrebbe aiutare molte donne. Gli scienziati stimano che una donna su 100 che cerca di concepire subisce aborti ricorrenti, definiti come la perdita di tre o piu' gravidanze consecutive. "Posso prevedere che saremo in grado di correggere questi difetti prima che la paziente provino a ottenere un'altra gravidanza", ha detto Jan Brosens, uno degli autori dello studio. "In realta', questo potrebbe essere l'unico modo per impedire aborti in questi casi", ha aggiunto. I ricercatori hanno trovato un deficit delle cellule staminali che potrebbe probabilmente essere la causa di un invecchiamento accelerato dell'utero che porta al fallimento di piu' gravidanze. Il rivestimento dell'utero dovrebbe rinnovarsi dopo ogni ciclo e questa capacita' di rinnovarsi dipende dalla popolazione di cellule staminali presenti nel sito. "Le colture delle cellule prelevate dalle donne che hanno avuto tre o piu' aborti spontanei consecutivi - ha spiegato Bronsens - hanno dimostrato che le cellule del rivestimento non hanno la capacita' di preparare in modo adeguato il grembo materno per la gravidanza". Il prossimo passo sara' quello di sviluppare nuove strategie per aumentare la funzione delle cellule staminali nel rivestimento dell'utero. L'idea dei ricercatori e' di lavorare su due fronti: uno per migliorare lo screening delle donne a rischio aborti spontanei ripetuti e l'altro consistera' nell'eseguire una serie di procedure che aumentino potenzialmente la popolazione di cellule staminali in modo da favorire l'impianto degli embrioni. (AGI) .