Nelle scuole americane, soprattutto quelle frequentate dalle classi più ricche, gli studenti lo fanno già da un po': non appena il professore si gira, afferrano la loro sigaretta, aspirano ed espirano negli zaini. E il docente non se ne accorge nemmeno.
Non si tratta di distrazione né di sottomissione dell’insegnante: i ragazzi fumano di nascosto grazie a una nuova sigaretta elettrica che ha l’aspetto di una chiavetta USB e che emette una nuvola di vapore talmente piccola da dissolversi subito. Il suo nome è Juul e sta spopolando soprattutto tra i giovani più benestanti che però, troppo spesso, ne ignorano però i rischi per la salute.
E a questo punto, bisogna fare una precisazione: quando utilizzano la nuova sigaretta, i ragazzi né fumano né svapano: fanno “juuling”. Non c’è ancora un termine italiano perché per ora - e gli esperti si augurano che resti così - questa sigaretta elettronica non è ancora sbarcata in Europa e in Italia, dove non sono stati registrati episodi di juuling in classe.
La si può acquistare online da siti americani che effettuano spedizioni nel nostro Paese, ma quello è un altro conto. Resta poi il secco divieto per studenti e insegnanti all’utilizzo delle sigarette elettroniche a scuola, in classe o all’aperto. Ma sarebbe davvero un male così grande? Sì, e questi sono i motivi.
Com’è fatta e cosa contiene
La sigaretta prodotta dalla Juul Lab è lunga appena 9 cm e largo 1,5 cm. Ha praticamente le dimensioni di una lunga chiavetta USB e ha quasi lo stesso peso. Le ricariche contenute nel kit prevedono 4 gusti diversi che possono essere facilmente inseriti nel dispositivo: menta glaciale, mix frutta, creme brulee, tabacco virginia
Il prezzo dell’intero kit è di circa 42 euro (49,90 dollari) mentre una cartuccia, che contiene 0,7 ml di liquido, costa introno ai 12 euro (15 dollari).
La differenza con le sigarette elettroniche
A differenza dei classici e-liquid, i pod (così si chiamano le cartucce di ricarica ) contengono "sali di nicotina” e altri componenti organici, ma l'ingrediente chiave è l'acido benzoico. Come si comporta l'acido? In un e-liquid (le sigarette elettroniche) agisce sul suo Ph, lo abbassa, e rende la soluzione molto più morbida da inalare pur avendo un elevato contenuto in nicotina. Ciò vuol dire che in questo modo è possibile ottenere più nicotina che molto velocemente arriverà nel sangue.
E la nicotina, ricorda il New Yorker, è una sostanza potentissima con poteri sia calmanti che eccitanti. Lo fa aumentando i livelli di dopamina e imitando il ruolo di un neurotrasmettitore. E più giovane è il cervello, maggiore è il grado di manipolazione. Il risultato è talmente piacevole che le persone fumano pur conoscendo i rischi del cancro. Ma se i pericoli del fumo sono ben noti, lo stesso non si può dire per il juuling.
Dannosa come un pacchetto di sigarette
“Siccome si parla di ‘juuling’ e non di fumare, alcuni studenti potrebbero pensare che sia innocuo”, ha spiegato a Epoch Times Pamela Ling, professoressa alla University of California-San Francisco School of Medicine. E “forse – precisa – non sanno nemmeno che contiene nicotina”. In realtà ne contiene parecchia: secondo quando riporta il sito web dei produttori, una cartuccia offre circa duecento boccate, ossia la stessa quantità di nicotina contenuta in un pacchetto di sigarette.
Supponendo che un adolescente fumi un pod alla settimana, “in cinque settimane, è come se avesse fumato cento sigarette”, chiarisce la professoressa Ling: “A quel punto, sei considerato un fumatore accanito”. Come lei la pensano anche i presidi delle scuole coinvolte che ammoniscono la Food and Drug Administration per “non essere ancora intervenuta per proteggere i bambini da Juul e altre sigarette elettroniche”.
La lotta allo juuling
Per combattere la diffusione delle e-sigarette, nel 2016, la California ha portato da 18 a 21 anni l’età minima per acquistare prodotti del tabacco, comprese le sigarette elettroniche. Alcune scuole hanno addirittura bandito le chiavette Usb, per evitare di confonderle con i Juul.
Mentre altre hanno rimosso le porte d’ingresso principali dai bagni degli studenti per dissuaderli dallo svaporararci dentro. Tutto inutile: i ragazzi statunitensi continuano a fumare in classe, nei corridoi, nei servizi igienici e negli eventi scolastici sportivi.
Cosa sta facendo la Juul
Nonostante la Juul Labs affermi che il proprio dispositivo è destinato esclusivamente a utenti adulti, dall’aroma alle cover fino alla forma di chiavetta di Usb, tutto è stato pensato per attrarre i più giovani. Intanto la società si è offerta di aiutare le scuole attraverso un percorso che punti a educare i giovani sulla dipendenza da Juul e nicotina. Anche sul sito la Juul Labs prende le distanze dai consumatori minorenni: solo chi ha compiuto 21 anni può fare acquisti online.
E anche se per esplorare il sito basta cliccare su una casella in cui si dichiara di essere maggiorenni, per acquistare si deve creare un profilo in cui le informazioni dei clienti vengono verificate consultando diversi database, e, in caso di esito negativo, i clienti devono caricare la copia scannerizzata di un documento d’identità munito foto. Tuttavia, ha ammesso la portavoce, Christine Castro, controllare le vendite su siti di terze parti, come eBay o Craigslist, è più difficoltoso.
Cosa ne pensano i giovani
Secondo la giornalista del New Yorker, Jia Tolentino, fumare una Juul e pubblicare una foto su Instagram vanno di pari passo. Sono le due facce del piacere contemporaneo provato dai più giovani. Entrambe forniscono degli stimoli e possono essere compiute in brevissimo tempo. L’onnipresenza delle Juul sui social media, poi, ha senza dubbio amplificato la sua fama.
I teenager tendono a pensare e a comportarsi come i loro coetanei, allineando anche i gusti. Ed è qui che si ferma la legge: l’FDA può controllare le pubblicità ma non quello che attraverso i social i giovani consigliano o sponsorizzano - gratis e in modo indiretto - ai coetanei.
“Se sei cool, allora fumi una Juul con le altre persone e lo pubblichi sui social, affinché tutti possano vedere quanto tu sia ironica e divertente”, ha spiegato una ragazza a Tolentino. E sebbene ufficialmente le sigarette a forma di chiavetta Usb siano destinate ai maggiorenni, la percezione dei minorenni la dice lunga su chi siano i veri destinatari: “Mi fa uno strano effetto vedere un adulto con una Juul. E’ come vedere mia nonna parlare con Alexa”. Per Jonathan Winickoff, ex direttore dell’American Academy of Pediatrics Tobacco Consortium, Juul è un “immenso disastro che senza un’azione immediata avrà conseguenze catastrofiche”.