Le allergie alimentari colpiscono oltre 2 milioni di italiani, il 3,5% della popolazione generale. Un fenomeno da prendere seriamente in considerazione perché in molti casi il cibo non fa semplicemente male al nostro organismo, ma può arrivare addirittura a uccidere. Le allergie alimentari, infatti, provocano reazioni da blande a gravi o gravissime.
Ecco gli elementi off-limits per chi soffre di allergie alimentari:
- Il "big killer" è la nocciola ("veleno" per il 26% di chi soffre di allergie),
- la verdura (14%),
- la frutta fresca, soprattutto pesche e albicocche (12%),
- i crostacei (10%),
- il pesce (7%),
- i legumi (6%), i semi (6%)
- il grano (5%).
Le principali allergie dei bambini
Particolarmente a rischio, ovviamente, i bambini: sono 270mila i bimbi sotto i 5 anni che soffrono di allergie alimentari, e 5mila di loro sono a rischio di reazioni allergiche gravi che possono anche costar loro la vita (in Italia ogni anno si contano 40 morti per anafilassi). Tra questi, 100mila sono allergici al latte vaccino, 80mila alle uova, 50mila a noci, nocciole e arachidi. Il problema del latte non è di poco conto neanche sul piano economico: le famiglie costrette a ricorrere a latti speciali spendono complessivamente oltre 50 milioni di euro l'anno.
Nei ristoranti arriva il 'bollino blu' antiallergie
Per un fenomeno così diffuso, arriva ora la risposta del mondo della ristorazione: accanto alle stelle, alle forchette o ai cappelli che testimoniano la bravura e la creatività ai fornelli, gli chef italiani potranno esporre d'ora in poi anche il "bollino blu" anti-allergie. Da fine aprile al via a Roma, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, coordinati da Domenico Schiavino, responsabile del Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, si estenderanno poi a tutta Italia, i primi corsi per educare ristoratori e gestori di esercizi alimentari a ridurre al minimo i rischi per i clienti che soffrono di allergie o intolleranze alimentari.
Organizzati dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic), saranno presentati in occasione del XXX congresso nazionale Siaaic, i bollini anti-allergie identificheranno i locali dove gli italiani con allergie o intolleranze alimentari potranno mangiare senza correre pericoli.
In Italia 4 milioni hanno allergie o introlleranze alimentari
"L'esigenza di educare chi lavora nella ristorazione nasce dalla consapevolezza che i pazienti sono in continuo aumento - osserva Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic -. Gli allergici ai cibi in Italia sono oltre 2 milioni, pari a più del 3% dell'intera popolazione; a questi si aggiungono oltre 2 milioni di italiani intolleranti a uno o più alimenti. Ma sono moltissime le forme di allergia al cibo che si stanno sempre più diffondendo: si stimano per esempio circa 5 milioni di allergici o intolleranti al nichel che manifestano sintomi sistemici o gastrointestinali dopo aver ingerito uno dei tanti alimenti che contengono il metallo, ma anche circa 100.000 persone, in continuo incremento, che non tollerano uno o più delle migliaia di additivi alimentari che si possono incontrare nei cibi".
"La platea di soggetti che possono manifestare disturbi più o meno accentuati dopo aver mangiato particolari alimenti è talmente vasta che anche i ristoratori stanno cominciando a sentire l'esigenza di formarsi al riguardo, per venire incontro alle necessità di una fetta sempre più ampia di clienti. Ecco perchè abbiamo deciso di organizzare specifici corsi di formazione: inizieremo a fine aprile a Roma, quindi gli incontri si terranno in tutta Italia".
I ristoratori impareranno a non commettere più errori
"Alleneremo il personale di ristoranti ed esercizi alimentari a riconoscere le manifestazioni cliniche di allergia alimentare, soprattutto nelle forme più gravi, spiegando che cosa sia necessario fare per intervenire nel modo più corretto - aggiunge Mario Di Gioacchino, vicepresidente Siaaic -. A chi frequenta il corso sarà dato un libro realizzato dagli allergologi Siaaic in cui si potranno trovare tutte le informazioni più utili; lo scopo è far sì che i ristoratori non commettano errori e possano consigliare i piatti più adatti a ciascun cliente, per esempio non servendo pietanze che contengono cibi a cui l'avventore non è direttamente allergico ma che possono scatenare reazioni a causa di allergie crociate".