Roma - Stop alle "sconsiderate" teorie contro i vaccini essenziali e al ricorso ai guaritori. Sergio Mattarella parla ai ricercatori giunti al Quirinale per la Giornata per la ricerca contro il cancro e chiede "rigore" di comportamenti quando è in ballo la salute. "Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni - ha detto il presidente della Repubblica - come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati".
"Lo stesso contrasto - ha proseguito il Capo dello Stato - va posto quando, con scelte causate solo da ignoranza, si negano ai figli o ad altri familiari cure indispensabili. O ancora quando ci si affida a guaritori o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità". Per il presidente Mattarella "sulla salute pubblica occorre essere rigorosi e usare fermezza quando la scelta tocca così direttamente la vita di un bambino o di qualunque persona, e comporta conseguenze per la condizione di salute degli altri, dell'intera società".
Vaccini, con boom allarmismi crolla la copertura nei bimbi
La salute è troppo importante - sottolinea Mattarella ai ricercatori nella Giornata nazionale per la ricerca contro il cancro - per essere messa a repentaglio seguendo mode, leggende o avendo come solo e unico obiettivo il profitto.
Esistono purtroppo "gravi involuzioni" che "occorre contrastare con decisione" e un esempio di questi mesi è davanti agli occhi di tutti: "vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati". O ancora, per pura ignoranza, "si negano ai figli o ad altri familiari cure indispensabili" e "ci si affida a guaritori o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l'inutilità".
Per il presidente Mattarella non ci sono mediazioni possibili: "sulla salute pubblica occorre essere rigorosi e usare fermezza quando la scelta tocca così direttamente la vita di un bambino o di qualunque persona, e comporta conseguenze per la condizione di salute degli altri, dell'intera societa'".
Sul tema è intervenuta anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: "Continuiamo a ritenere la copertura vaccinale della nostra popolazione un obiettivo prioritario e una grande conquista di salute pubblica" scrive il ministro in una messaggio alla Federazione Italiana Associazioni e Società scientifiche dell'area pediatrica. "Per questo, insieme ai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza - prosegue Lorenzin - abbiamo voluto la copertura finanziaria del Nuovo Piano Nazionale Vaccini, e con questa legge di stabilità abbiamo voluto dare un nuovo, poderoso, segnale destinando al Fondo vaccini oltre 99 milioni di euro per il 2016, mentre per il prossimo triennio sono previsti stanziamenti pari a 127 e 186 milioni di euro".
Il ministro sottolinea che "le risorse destinate ai vaccini rappresentano, come ci ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità, un grande investimento in prevenzione, l'intervento di Sanità pubblica più importante per l'umanità dopo l'acqua potabile. Oggi siamo, per certi aspetti incredibilmente, richiamati a ricordare tutto questo, evidenziare, con la scienza, che i vaccini sono sicurezza, salute", ribadisce il ministro, che osserva: "Oggi però la scienza, che sta dalla parte dei vaccini, ha un nemico col quale fare i conti ed è la disinformazione, la diffusione di falsi studi e false prospettive, che soprattutto sul web trovano terreno fertile tra i meno informati. I pediatri, in questa battaglia, sono in prima linea perché sono loro la fonte della prima e corretta informazione".
Lorenzin ricorda poi che "le coperture vaccinali pediatriche nel 2015 confermano un andamento in diminuzione in quasi tutte le Regioni e le Province Autonome. Particolarmente preoccupanti sono i dati per morbillo e rosolia, che hanno perso 5 punti dal 2013 al 2015, passando dal 90,4% all'85,3%. Solo sei Regioni italiane superano la fatidica soglia di sicurezza del 95% per la vaccinazione anti-polio; e cosi' anche tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib". (AGI)