Roma - Esiste un legame diretto tra la sindrome dell'ovaio policistico che colpisce in media il dieci per cento delle donne in eta' fertile, e l'obesita'. E' allarme lanciato da Vincenzo Toscano, presidente eletto AME, Associazione Medici Endocrinologi, e Direttore della Cattedra e UOC di Endocrinologia Facolta' di Medicina, Ospedale Sant'Andrea a Roma. Nel 30 per cento dei casi, se trascurata, la sindrome dell'ovaio policistico porta ad alterazioni metaboliche come obesita', sovrappeso, diabete e insulino-resistenza: un quadro clinico con importanti ricadute sulla salute e sul benessere psicologico della donna. Ciclo irregolare, acne, sovrappeso e peluria eccessiva sul viso spesso vengono scambiati come normali cambiamenti puberali, specie se si tratta di ragazze in eta' adolescenziale, potrebbero essere invece le quattro spie della malattia. La sindrome causa inoltre difficolta' nel concepimento, con cicli mestruali irregolari e livelli eccessivi di ormoni maschili, che interferiscono l'ovulazione: questo aspetto diventa un grosso problema nell'eta' adulta, quando emerge il desiderio di un figlio "L'assenza cronica di ovulazione, una delle condizioni che caratterizzano la sindrome dell'ovaio policistico, porta infatti l'ovaio a produrre piu' androgeni e di conseguenza alla crescita dei peli, caduta dei capelli e all'incremento delle masse muscolari inducendo in un gran numero di casi sovrappeso, obesita', diabete e sindrome metabolica'', commenta Toscano. ''In questi casi - aggiunge - e' fondamentale una buona anamnesi che vada a scovare nella storia clinica della paziente tutta una serie di fattori premonitori che possono condurre alla diagnosi''. (AGI)