Milano - Gli italiani conoscono poco l'Hiv. Uno su due ignora cosa sia questo virus. Molti hanno difficolta' a dire con esattezza come si trasmette e poco o nulla sanno sulle cure che esistono per contrastare l'infezione. Questo e' uno dei dati emersi da un'indagine svolta dalla societa' di ricerche demoscopiche SWG per conto di Nps Italia Onlus, che ha contattato un campione rappresentativo di mille persone. I dati sono stati presentati nel corso dell'ottava edizione di ICAR (Italian Conference of AIDS and Antiviral Research), che si conclude oggi a Milano, presso l'Universita' Milano Bicocca. Dall'indagine e' emerso che i ragazzi piu' giovani sono convinti che essere HIV positivi possa comportare l'essere rifiutati in una relazione sentimentale e sessuale (61 per cento), e essere denigrati o insultati (40 per cento). Il 32 per cento delle persone, soprattutto quelle che per eta' hanno vissuto la prima fase dell'infezione legano ancora HIV con tossicodipendenza e categorie a rischio. Per quanto riguarda i media, gli italiani riconoscono che quando si tratta di casi eclatanti in cui siano coinvolte persone con Hiv, l'approccio dei giornalisti evidenzia sempre il lato scandalistico o allarmistico degli episodi. Ma c'e' di piu'. Quasi un italiano su 3, con piu' di 45 anni, ritiene di aver visto associati nella comunicazione HIV e "peste" o "cancro dei gay", stereotipi che col tempo si pensava di aver superato. Invece, ad oltre trent'anni dalla sua scoperta, sono forti ancora i luoghi comuni che impediscono di avere un piena e consapevole conoscenza della malattia. (AGI)