Mosca - Il Comune di Mosca ha spiegato la decisione di porre i sigilli agli uffici di Amnesty International, nella capitale russa, con il fatto che l'Ong non ha pagato l'affitto per gli spazi nello stabile di proprieta' della citta'. Lo riporta l'agenzia Rbc, citando il dipartimento proprieta' del Comune. Secondo l'amministrazione cittadina, i locali in questione (una sessantina di metri quadri) sono "liberi da ogni rapporto contrattuale", in quanto il contratto di affitto era scaduto nel gennaio 2008. Allora, il contratto era stato esteso, "dando a ciascuna delle parti il diritto di recedere dal contratto avvisando l'altra parte con un preavviso di tre mesi".
Il Comune sostiene di aver avvisato Amnesty della necessita' di estinguere il suo debito sul pagamento del "canone di locazione", ma "tale reclamo e' stato ignorato da parte dell'affittuario poco coscienzioso", riporta Rbc sempre citando le autorita'. Amnesty International oggi ha dichiarato di essere in regola con tutti i pagamenti fino a ottobre di quest'anno. (AGI)