Mosca - Nelle prime contrattazioni di oggi alla Borsa di Mosca, le azioni della societa' russa produttrice di petrolio, Bashneft, sono calate quasi del 13%, dopo che ieri il governo ha annunciato il rinvio della privatizzazione della compagnia, a data da destinarsi. Lo riporta l'agenzia Rbc, che aveva dato per prima la notizia, poi confermata dalla portavoce del premier Dmitri Medvedev, secondo la quale la decisione di posporre l'operazione e' stata presa con il consenso del presidente Vladimir Putin.
In precedenza, il ministero dello Sviluppo economico aveva indicato settembre-ottobre 2016 per la privatizzazione della societa'. Il pacchetto del 50,8% di azioni in vendita era stato valutato dalle autorita' intorno a 306 miliardi di rubli (4,8 miliardi di dollari). All'operazione erano interessati, tra gli altri, il colosso statale dell'energia Rosneft, la privata Lukoil, Tatneft, Tatneftgaz e il Fondo russo di investimenti diretti.
L'operazione Bashneft - tra le punte di diamante della campagna di privatizzazioni lanciata da Mosca - doveva ridare ossigeno al bilancio federale, che langue a causa del prolungato calo dei prezzi del petrolio e delle sanzioni occidentali, imposte alla Russia per la crisi ucraina. Tre fonti - vicine all'operazione, a Bashneft e al ministero dell'Economia - hanno rivelato che il posticipo e' arrivato a sorpresa.
Nelle ultime settimane, si erano create tensioni nella elite politica e industriale sulla privatizzazione della compagnia produttrice di petrolio: Igor Sechin, il potente numero uno di Rosneft, aveva fatto appello alle autorita', affinche' permettessero alla sua compagnia di partecipare. La prospettiva di un ingresso di Rosneft nell'operazione non e', pero', piaciuta ad alcuni funzionari governativi che hanno puntato il dito contro l'eventualita' che lo Stato trasferisca suoi asset da una societa' a un'altra. A detta di Rosneft, pero', la sua partecipazione alla privatizzazione avrebbe solo aumentato la competizione e il guadagno che il governo avrebbero potuto ottenere da Bashneft.
Secondo fonti "a conoscenza dei fatti", citate da agenzie internazionali, Mosca ha deciso di sospendere a tempo indefinito l'operazione, in quanto "si era creato troppo rumore intorno", preferendo concentrarsi sulla vendita del 19,5% di Rosneft per finanziare il proprio bilancio. Stando all'agenzia Rbc, invece, sul rinvio ha influito una lettera inviata a Medvedev da Rustem Khamitov, capo della repubblica russa del Bashkortostan, che detiene il 25% di Bashneft, e nella quale si chiedeva il posticipo della privatizzazione.(AGI)