(AGI) - Mosca, 25 mag. - L'economia russa potrebbe raggiungere il livello di crescita stabile del 4% entro due, tre anni. Lo ha dichiarato alla Tass il consigliere presidenziale Andrei Belousov, nel giorno in cui e' attesa la sessione del Consiglio economico del Cremlino che dovro' studiare misure per stimolare la crescita. Belousov ha detto che l'attuale modello dell'economia nazionale e' datato e "inadeguato". "Uno degli obiettivi principali e' dare impulso alla crescita economica", ha detto il consigliere di Vladimir Putin. "Ci troviamo nella situazione in cui il precedente modello di crescita economia si e' esaurito", ha sottolineato. "C'e' gia' una comprensione tra le e'lite che senza crescita economica, un mare di questione saranno impossibili da risolvere o potrebbero essere risolte solo ad alto prezzo", ha ammesso Belousov. "Allo tesso tempo - ha aggiunto - e' ancora possibile ottenere la crescita economica sebbene le ricette varino molto. Una crescita economica stabile si puo' avere in due o tre anni". Questo, a suo dire, significa che la Russia deve cercare "nuove fonti di crescita". Se l'obiettivo del 4% non verra' realizzato, Belousov ha gia' avvertito - parlando con il quotidiano Vedomosti - sui rischi di stagnazione. "Senza nuovi investimenti - ha dichiarato - si degradera' l'infrastruttura sociale e crescera' il malcontento". L'economia russa ha sofferto in modo particolare il crollo dei prezzi del petrolio nel 2014, a cui si sono aggiunte la svalutazione del rublo e le sanzioni occidentali per la crisi ucraina. Gli analisti ritengono che il paese abbia bisogno di riforme strutturali per evitare un lungo periodo di stagnazione. Il Consiglio economico presidenziale - che si riunisce oggi per la prima volta in tre anni - discutera' un pacchetto di misure destinate a stimolare la crescita. A capo dell'organismo di consulenza del presidente russo vi e' lo stesso Vladimir Putin, mentre Belousov, il ministro dello Sviluppo economico Aleksei Ulyukayev e l'ex ministro delle Finanze Aleksei Kudrin sono i suoi vice. In veste anche di neo presidente del think tank Centro per gli studi strategici, Kudrin esporra' a Putin il suo rapporto sulla situazione e una serie di proposte. Tra queste, secondo alcune anticipazioni stampa, vi sarebbero agevolazioni fiscali sugli investimenti; aumento dei finanziamenti pubblici a progetti di infrastrutture e all'export, come pure programmi per sostenere il credito al business. Al vaglio, secondo Kommersant, anche l'ipotesi di un blocco dei salari dell'amministrazione pubblica per il prossimo anno e mezzo o due. Misura particolarmente dolorosa: sotto il peso della svalutazione del rublo e di un'inflazione a due cifre, il potere d'acquisto dei russi e' gia' stato eroso in modo significativo. Si potrebbe arrivare a un aumento dei livelli di poverta' e a un calo ulteriore dei consumi, che annullerebbe qualsiasi effetto positivo sulla crescita. Allo stesso tempo, si dovra' pensare anche al sostegno alle piccole e medie imprese - motore di molte economie occidentali - ma che in Russia arrancano a decollare anche a causa delle pressioni esercitate da inchieste giudiziarie manipolate per smantellare e ridistribuire interessi, come ha anche denunciato un recente rapporto dell'ombudsman per i diritti degli imprenditori, Boris Titov. (AGI)
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