(AGI) - Mosca, 13 mag. - Esperti militari russi ritengono che la Russia debba rispondere prontamente all'apertura in Romania della prima porzione del controverso Scudo antimissile americano/Nato in Europa dell'Est, per esempio con il dispiegamento ai suoi confini di sistemi mobili per missili balistici tattici, Iskander, ipotesi gia' paventata in passato piu' volte. Ma c'e' anche chi propone l'invio si sottomarini davanti alle coste statunitensi e chi avverte che, come con la Crimea, la risposta di Mosca a questo nuovo atto di sfida da parte dell'Occidente "arrivera' inaspettata".
Secondo il generale Aitchev Bizhev, ex capo del sistema di difesa missilistica della Comunita' degli Stati indipendenti (Csi), la Russua deve inserire Romania e Polonia, che hanno accettato di ospitare sul loro territorio segmenti dello Scudo, nella lista dei paesi le cui strutture militari sono obiettivi da colpire prioritari in caso di attacco alla Russia. A suo dire, come riporta Interfax, questi paesi hanno dimostrato la loro ostilita' alla Federazione e la loro decisione richiede una risposta militare severa. Bizhev ha aggiunto che in tempo di pace gli elementi del sistema di difesa missilistico Usa/Nato saranno sotto osservazione delle armi di precisione in dotazione all'esercito russo, in particolare dei sistemi Iskander. Secondo il generale, un'adeguata e "non dispendiosa" risposta simmetrica, "di fatto gia' realizzata", sono i cosiddetti 'treni missile' o in gergo tecnico i complessi missilistici ferroviari militari (Bzrk) Barguzin, di cui e' ripresa la produzione di recente. Sempre a Interfax, il generale Leonid Ivashov ha spiegato che l'accresciuta attivita' Nato ai confini puo' portare ad un aumento delle forze militari di Mosca nelle sue regioni occidentali. A suo dire, bisognerebbe schierare armi di precisione a bordo della navi, in particolare missili da crociera 'Kalibr'. Anche lui si e' detto a favore del dispiegamento di moderni Iskander-M a Kaliningrad, l'enclave russa tra Polonia e Lituania. Ipotesi gia' in passato ventilata da Mosca come risposta a mosse ritenute aggressive da parte degli Stati Uniti. Ivashov ha poi spiegato che un altro passo della Russia potrebbe essere il rafforzamento della cooperazione militare conla Bielorussia. "Potremmo fornire a Minsk tecnologia piu' moderna a condizioni di favore, compiere piu' esercitazioni congiunte perche' questo venga sentito sia in Polonia, che nei paesi baltici". L'ex ammiraglio della Flotta russa del Mar Nero, Vladimir Komoedov, ha ipotizzato l'invio di un sottomarino verso le coste statunitensi come misura di risposta per frenare lo sviluppo dello Scudo Usa in Europa. "Dobbiamo mantenere la nostra forza di deterrenza", ha fatto notare. "Su come risponderemo concretamente ancora nessuno parla e non se ne parlera' apertamente, ma e' cosa certa che queste azioni non rimarranno senza risposta", ha commentato ad Agi Oleg Kulakov dell'Universita' militare del mistero della Difesa russo. "Siamo pronti da tempo allo sviluppo di un tale scenario e ci saranno risposte sia militari, che politiche", ha aggiunto, avvertendo che anche se gli Usa "sono pronti a dispiegare le loro armi in Europa, non sono pronti a prevedere le nostre contromisure". A suo dire, la crisi ucraina "ha dimostrato che Europa e America non hanno una base di esperti forte sulla Russia. Quando americani ed europei hanno iniziato il loro 'progetto Ucraina' (le proteste di Maidan che hanno portato all'uscita di scena del presidente Yanukovich secondo Mosca sono opera dell'Occidente) si sarebbero mai aspettati quello che e' poi successo con la Crimea?", la penisola annessa dalla Russia. "Non sono in grado di valutare le nostre risposte, allora come oggi ", ha concluso. (AGI)
Ruy/Pit