(AGI) - Mosca, 10 mag. - Il ministero dello Sviluppo economico russo pensa di superare la recessione, tra le altre cose, limitando la crescita dei salari per il prossimo anno e mezzo. Lo ha scritto oggi il quotidiano Kommersant, con riferimento a un progetto di previsione macroeconomica per il 2016-2019, redatto dal dicastero. Secondo il giornale, la proposta e' quella di risparmiare sui salari pubblici nel 2016-2017, compensando poi nel 2018-2019. Per esempio, si parla di un taglio delle pensioni reali del 4,8% quest'anno e del 2% nel 2017; fino al 2019, saranno indicizzate solo solo all'inflazione. Lo scopo e' "tirare la cinghia" per superare il periodo di transizione previsto fino al 2019, quando gli investimenti dai profitti aziendali e dal Fondo nazionale di previdenza, secondo il piano, avranno raggiunto il 24,1% del Pil. Per risparmiare si fa affidamento anche su progetti di efficienza energetica. Proseguira', inoltre, la politica di sostegno alla diversificazione delle esportazioni (oggi concentrate nelle materie prime) e quella dell'import substitution, varata dopo il lancio delle sanzioni occidentali e dell'embargo russo sull'agroalimentare europeo e Usa. Per il 2019, secondo il piano del ministero, si potrebbe prevedere una crescita del Pil del 4,5%. Gli analisti dell'agenzia Bloomberg ritengono che la Russia non sia in grado di pareggiare il bilancio prima del 2020, ma le riforme economiche e l'allentamento delle sanzioni potrebbero stimolare la crescita del Pil. Interrogato dai cronisti sulle indiscrezioni di Kommersant, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto che le discussioni sull'ottimizzazione della spesa pubblica e la ricerca di punti di crescita per l'economia "continuano", anche se ancora non vi e' una "posizione chiaramente definita" a riguardo. "Potrebbe esserci un contenimento dei salari nei servizi pubblici e municipali, ma i deputati molto probabilmente si opporranno a limitazioni, congelamento e in particolare al taglio degli stipendi nei settori del bilancio", ha commentato il presidente della Duma, Serghey Naryshkin, citato dalla Tass. (AGI)