Baghdad - Gli Stati Uniti invieranno altri 560 militari in Iraq. Lo afferma il capo del Pentagono, Ashton Carter, durante la sua visita a Baghdad. Con l'incremento deciso oggi da Carter, gli uomini americani in Iraq saranno complessivamente 4.600. Carter ha precisato che alcuni dei rinforzi saranno di stanza presso la base aerea di Qayyarah, 70 chilometri a sud di Mosul, strappata nel fine settimana dalle mani del sedicente "califfato".
Questo, infatti, l'argomento al centro dei colloqui tra il capo del Pentagono e il ministro della Difesa iracheno, Khaled al Obeidi, secondo quanto riferito da un comunicato diffuso dal dicastero di Baghdad. "L'incontro ha esaminato vari aspetti della cooperazione militare tra i due paesi", si legge nel comunicato. Carter ha espresso "il cordoglio del governo e del popolo americano per l'elevato numero di vittime dei vili attentati terroristici a Baghdad, sottolineando che questi episodi sottolineano la profonda natura criminale e la bassezza morale di questi gruppi". Il riferimento di Carter e' sanguinoso attentato avvenuto nei giorni scorsi ad al Karrada, costato la vita ad 292 persone.
Il capo del Pentagono, secondo la dichiarazione, ha assicurato che gli Stati Uniti "forniranno tutto il supporto richiesto e per soddisfare le esigenze delle forze irachene e accelerare le operazioni per la liberalizzazione di Mosul". Il ministro della Difesa dell'Iraq, da parte sua, ha detto che "i preparativi per liberare Mosul procedono rapidamente", indicando "la necessita' di mobilitare un ampio sforzo internazionale per affrontare il problema degli sfollati". Intanto prosegue l'avanzata dell'esercito iracheno verso la citta' di Qayyarah situata a circa 70 chilometri a sud della roccaforte dello Stato islamico (Is) di Mosul, a due giorni dalla conquista dell'aeroporto militare cittadino.
Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa della regione autonoma del Kurdistan iracheno "Rudaw", le forze dell'Is starebbero battendo in ritirata e per evitare di essere colpiti dai raid aerei hanno incendiato quattro pozzi di petrolio presenti nella zona. Fonti della sicurezza irachena hanno riferito all'agenzia curda che sono in corso violenti combattimenti tra le forze fedeli al governo di Baghdad e i terroristi del sedicente califfato che sarebbero ormai distanti le une dalle altre solamente due chilometri. Nella citta' risiedono ancora diverse migliaia di civili, che potrebbero essere vittime delle azioni condotte dai militanti dello Stato islamico per rallentare l'avanzata dell'esercito iracheno. La pista della base aerea di Qayyarah e' stata strappata lo scorso 9 luglio allo Stato islamico (Isis) dopo violenti combattimenti. (AGI)