Teheran - Un boom di visitatori e' previsto quest'anno a Teheran, la capitale dell'Iran. Finora le sanzioni internazionali avevano frenato l'espansione dell'industria del turismo: al momento sono presenti in Iran solo 130 alberghi a 4 o 5 stelle, ma sono in corso programmi che porteranno il loro numero vicino ai 270 e le presenze di visitatori a 10 milioni entro il 2019. Il governo iraniano, nel 2016, ha annunciato che gli alberghi saranno esenti dalla tasse per 13 anni. Lo scorso anno il Paese e' stato visitato da 5,2 milioni di persone.
Ricca e moderna al nord, affollata e caotica al sud, Teheran, citta' di non piu' di quattro secoli, non ha grandi memorie storiche, ma con gli anni sia lo Scia' che i responsabili della Repubblica Islamica l'hanno trasformata sempre piu' in una citta' turistica creando i piu' importanti musei dell'Iran. Lo sviluppo di Teheran, modesto villaggio nel dodicesimo secolo, ebbe inizio nel sedicesimo secolo, quando i sovrani Safavidi vi fecero costruire un bazar e una muraglia (lunga sei chilometri con 114 torri e quattro porte) e, nel diciassettesimo, un palazzo reale.
La dinastia degli Zand nel 1759 diede il via ai primi lavori di risistemazione urbana. Eletta a capitale nel 1786, Teheran vide le trasformazioni piu' profonde nella seconda meta' del diciannovesimo secolo, con palazzi, ampie strade e una nuova muraglia con dodici porte. Pur modesta nei suoi aspetti architettonici, Teheran gia' all'inizio del ventesimo secolo divenne la piu' grande citta' dell'Iran, con forti intrecci di elementi orientali e occidentali.
Mentre in queste settimane, in occasione del capodanno persiano (Nowruz), la maggior parte dei viaggiatori erano iraniani, con l'inizio del mese di aprile inizia di fatto la stagione turistica piu' importante per gli stranieri. Teheran, di solito, e' la prima citta' visitata dai gruppi europei, provenienti per lo piu' da Germania, Francia e Italia.I pullman di turisti che partono dall'aeroporto Imam Khomeini si dirigono verso Teheran citta', che dista circa 30 chilometri.
Ecco le attrazioni sul tragitto: il mausoleo dell'Imam Khomeini. Oltre alla sala centrale con la tomba, sovrastata da una cupola, presenta sale di preghiera marginali e una struttura rettangolare che e' una sorta di muro di cinta con tanti spazi all'interno. La struttura rievoca quella degli antichi caravanserragli persiani. Il piano del governo e' di trasformare il mausoleo e le zone circostanti in una cittadella, "La citta' del sole", che comprendera' un'universita', centri culturali, commerciali e turistici con una superfice di 10200 ettari. La cupola centrale dorata, circondata da quattro minareti dalle luci verdi, e' spettacolare. La base della cupola del mausoleo e' di 42 metri; nel calendario persiano fu infatti nel 1342 (1963) che l'Imam inizio' la lotta contro il regime dello Scia'. La parte media della cupola e' alta 57 metri, dato che nel 1357 del calendario persiano, 1979 cristiano, vinse la rivoluzione islamica. La punta della cupola e' di 68 metri, poiche' l'Imam si spense nel 1368 persiano, ossia nel 1989 cristiano.
Il Museo Iranbastan o Iran antico. E' il Museo Archeologico Nazionale che si trova in via Imam Khomeini, a sud di Teheran. Inizia a narrare la storia della presenza umana nel territorio iraniano da 800 mila anni fa e ha una sezione preistorica ricca, con una collezione spettacolare di vasi di terracotta del neolitico, che si trovano al secondo piano. Al primo piano, la parte storica pre-islamica, con i reperti della Citta' Bruciata (3200-1800 a.C.), poi reperti di Medi e Persiani, la statua di Dario, le colonne di Persepoli e tutta la sezione del periodo islamico, caratterizzata soprattutto da antichi Corani, mattonelle, maioliche e porte e pulpiti in legno.
Tra il 20 e il 27 marzo scorso, 27 mila persone hanno visitato il complesso di Saad Abad, a nord di Teheran, residenza dell'ultimo Scia'; qui si vedono i bagni con la rubinetteria d'oro, le stanze con oggetti e suppellettili preziose regalate dalle dinastie reali di mezzo mondo, tutto immerso nel verde di un giardino incantato e all'ombra di alberi secoli. In una parte del complesso, ancora oggi, le autorita' della Repubblica Islamica ricevono i capi di Stato stranieri.
Non lontano dal palazzo dello Scia' a Saad Abad, immersi nel verde di giardini e alberi secolari, c'e' invece il museo di "Dar Abad", il maggiore museo di storia naturale dell'Iran, organizzato in un terreno di 12 mila metri quadrati che presenta la rara varieta' di flora e di fauna della terra dei persiani.
Noto tra gli abitanti di Teheran con il nome di "Muse' Abghineh", il Museo delle Ceramiche e del Vetro, situato in via 30 Tir e' uno dei piu' graziosi e preziosi tra tutti quelli della capitale. Questo edificio dall'architettura particolare, con sei sale, racchiude reperti che vanno dal secondo millennio a.C. al periodo Qajaride (ventesimo secolo). L'edificio del museo fu costruito nel 1913 per ordine dell'allora primo ministro Ahmad Ghavam ol Saltaneh, che lo uso' come casa. Dopo la sua morte l'edificio fu ambasciata dell'Egitto e poi dell'Afghanistan ma nel 1976 un team di ingegneri iraniani, austriaci e olandesi guidato da Hans Hollein, designer di alcuni dei piu' famosi allestimenti nel mondo, venne trasformato in museo ed apri' al pubblico l'11 febbraio del 1980. Fu l'ultima regina, Farah Diba, a comprare la proprieta' e a farne un museo; le lavorazioni col gesso, gli specchi e lo stucco all'interno dell'edificio, le lavorazioni col legno, le porte e gli stessi mattoni usati per la costruzione, con 50 diversi tipi di decorazione, sono tra le peculiarita' di questo museo registrato nel 1998 nella lista del Patrimonio Nazionale iraniano. Boccette di profumo, coppe e vasi in vetro lavorato e decorato che vanno dal secondo millennio a.C. fino al periodo achemenide; gioielli in vetro a partire dal primo millennio a.C.; sigilli usati dai primi agricoltori, i tubi di vetro colorati usati come finestra nel periodo elamita. Lavorazioni in vetro del periodo Sassanide e successivamente di quello islamico, con le famose coppe ed i vasi di ceramica realizzati a Gorgan e Neishabur, nel nord-est dell'Iran, con sopra disegni di animali, soprattutto uccelli, ma anche miniature di esseri umani, versetti del Corano e poesie. In una delle sale anche le famose ceramiche Zarrin Fam o "dorate", che emettono per via della particolare e ancora oggi sconosciuta tecnica di lavorazione, una luce particolare.
Proprio la via "Siy-e-Tir" (30 Tir) e' una delle bellezze di Teheran. Chiamata anche via delle Religioni, e' l'antica via Ghavam-os-Saltane', dove vi sono i luoghi di culto di musulmani, zoroastriani, ebrei e cristiani, le religioni ufficiali della Repubblica Islamica dell'Iran. Ma non e' tutto, in questa via ci sono anche le scuole zoroastriane, le scuole cristiane e negozi e luoghi di lavoro delle minoranze che la arricchiscono particolarmente. C'e' la chiesa evangelica che in persiano si chiama "Petros-e-Moghaddas" ovvero "San Pietro"; e' una chiesa protestante costruita 150 anni fa. Piu' avanti la sinagoga ebraica di Hayym, la prima costruita nel 1913 al di fuori del quartiere ebraico.
Non lontano c'e' la Moschea Ibrahim Khalilollah (Abramo amico del Signore), il Tempio del Fuoco di "Firuz Bahram" o Adriyan. Accanto sorge il liceo Firouz Bahram, dove studiano ancora oggi i ragazzi zoroastriani. Dietro il Tempio del Fuoco si trova inoltre la sala Iraj Khosro', utilizzata dagli zoroastriani di Teheran come luogo di raduno per le grandi ricorrenze nazionali e religiose o anche per le feste ed i matrimoni. Di fronte al Tempio del Fuoco zoroastriano si trova la chiesa dei cristiani "Hazrat-e-Maryam" o di "Santa Maria". La chiesa e' stata costruita nel 1945 con il finanziamento personale del cristiano iraniano Roman Isayan; l'architetto dell'edificio fu Nikolaj Markov che si ispiro' allo stile architettonico di quelle del Caucaso e dell'Azerbaijan; nella parte centrale della chiesa, dove i religiosi di rito armeno tengono la messa, ci sono lavorazioni d'argento uniche al mondo.
Il Museo Nazionale dei Gioielli. Ritenuto unico per l'abbondanza e lo sfarzo dei suoi pezzi, si trova nel cuore della banca centrale iraniana e dopo tre check, i turisti accedono alle sue meraviglie aperte al pubblico solo dalle 14 alle 16,30 e solo dal sabato al martedi'. Comprende diverse corone e troni decorativi, oltre trenta tiare, dozzine di spade e scudi ingioiellati, un gran numero di diamanti (anche il Darya-ye Noor, uno dei piu' grandi al mondo) e pietre preziose, molti servizi in oro e metalli pregiati e altri oggetti significativi dell'Impero iraniano, durato oltre 2.500 anni.
Il Museo del Tappeto. Ha un ottimo allestimento di tappeti ma delude un po' perche' espone esemplari che vanno solo dal diciottesimo secolo in poi. L'edificio del Museo, creato per volere di Farah Diba nel 1978, e' moderno e assomiglia a un telaio. Comprende sale di esposizione di 3400 metri quadrati.
Non lontano dal Museo del Tappeto c'e' lo spettacolare Museo di Arte contemporanea, con opere di Vincent Van Gogh, Picasso, Toulouse-Lautrec, Andy Warhol e Jackson Pollock.
Il Museo Reza Abbasi. Contiene esempi di pittura islamica, ceramiche e squisiti gioielli. Vi si trovano anche coppe d'oro dei tempi di Ciro e di Dario, che non si vedono nemmeno nel Museo Archeologico Nazionale.
Il Palazzo di Golestan. Patrimonio dell'Unesco, ufficio di lavoro dei re persiani dal 18esimo secolo in poi, dove e' pure la sala del trono in cui vennero incoronati gli ultimi due re dell'Iran.
La lista non sarebbe finita, la metropoli di oltre 12 milioni di abitanti ospita anche altri musei di singolare bellezza come il Museo del tempo, il Museo del cinema, il Museo delle Poste che pero' spesso sono sconosciuti anche agli abitanti della citta'.
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