(AGI) - Roma, 3 dic. - "Ottima cooperazione" tra Italia e Tunisia, soprattutto nella lotta all'immigrazione clandestina e contro il terrorismo. Cosi' il ministro della Difesa tunisino,
Farhat Horchani, che in un'intervista all'AGI a margine del Forum Med, ha espresso anche il suo orgoglio per un Paese che ha saputo ribellarsi a una dittatura e che e' ancora un esempio di solidita' istituzionale nel Nordafrica. "La Tunisia e i tunisini sono stati i primi a ribellarsi alla dittatura, e siamo stati noi a dare inizio a cio' che, di seguito, e' stato definito "La Primavera Araba" ma senza andare allo sfascio come, purtroppo che e' accaduta in altri paesi fratelli".
"Abbiamo ottimi rapporti con l'Italia - ha spiegato Horchani -. Siamo molto vicini e quasi confinanti. Siamo fianco a fianco nella reciproca lotta dell'immigrazione clandestina e nella lotta al terrorismo. L'Italia ci da' un'ottimo contributo nell'addestramento delle guardie costiere. Non trascuriamo la grande esperienza italiana in questo ambito e cerchiamo di farne tesoro e speriamo sempre in una maggiore cooperazione".
Oltre alla fierezza nazionale, Horchani ha voluto illustrare la peculiarita' del 'Sistema Paese' che ha retto all'urto della della rivoluzione, un sistema fondato su solidi principi che vengono da lontano. "Il successo del nostro Paese nella trasformazione democratica come unico paese che ha vissuto una vera primavera - ha detto il ministro - e' il risultato di una solida base culturale, e della stabilita' del sistema sanitario e con un determinante contributo delle nostre donne".
Una missione non ancora compiuta, ha aggiunto il ministro, quindi "diventa vitale cio' che i nostri fratelli arabi e i nostri amici possano darci. Chi intende ad aiutarci per attraversare questa fase decisiva per la democrazia in Tunisia e' il benvenuto e ci trovera' a braccia aperta". "Occorre, pero' - ha proseguito - che tutti gli stati comprendano che le minacce terroristiche sono un serio pericolo planetario, tocca a tutti come sta toccando a noi, ha toccato e sta toccando l'Europa. Il terrorismo odierno e' un nemico invisibile e subdolo che non conosce confini e li attraversa con facilita', anzi attraversa persino i Continenti".
L'auspicio e' di una piu' stretta cooperazione tra i servizi di intelligence. "Per potere sconfiggere il terrorismo abbiamo bisogno di uno scambio piu' efficace di informazioni e dati al fine di potere eliminare un nemico non convenzionale. Ribadisco e' un nemico molto subdolo e non potra' essere fermato senza un lavoro profondo e una stretta cooperazione e collaborazione tra le intelligence e i servizi". (AGI)
.