Roma - Lo sviluppo dell'Africa e, in particolare, dell'area sub-sahariana e' "un problema con riflessi globali e che richiede risposte globali". Lo ha detto il governatore della Banca D'Italia, Ignazio Visco, nella sessione introduttiva della decima Conferenza tra ministero degli Esteri e Banca centrale, presente il ministro Angelino Alfano. "L'Africa sub-sahariana - ha sottolineato Visco - e' un'area di grandi potenzialita' rimaste finora, purtroppo, in gran parte inespresse. Se la situazione non mutera', lo scenario che si prefigura e' di un aumento costante dei flussi migratori verso le sponde dell'Europa, una situazione che l'Italia si troverebbe a fronteggiare in prima linea".
Il governatore ha notato: "Dalla meta' degli anni Novanta, la crescita nei paesi dell'Africa sub-sahariana ha mostrato un netto rafforzamento, analogamente a quanto avvenuto nelle altre aree emergenti. Dal 2005, l'accelerazione della domanda globale e dei prezzi delle materie prime hanno, in alcuni casi, alimentato un processo virtuoso, sostenuto anche da riforme nel campo della stabilizzazione macroeconomica (controllo dell'inflazione e dei disavanzi pubblici) e in quello della governance pubblica; vi ha altresi' contribuito la diffusione di processi istituzionali piu' democratici, anche se i progressi in questo campo restano fragili e diseguali. L'incidenza della poverta' e' stata ridotta significativamente, pur rimanendo ancora elevata nel confronto mondiale.
Dal 2014, tuttavia, numerose economie della regione, comprese le piu' grandi (Nigeria, Sudafrica, Angola), hanno risentito dei contraccolpi della caduta dei prezzi delle materie prime, il cui sfruttamento fornisce una quota predominante degli introiti da esportazione e delle entrate fiscali". Secondo Visco: "Il deterioramento delle ragioni di scambio internazionali ha determinato una compressione della domanda nei paesi della regione. Nel medio periodo l'aggiustamento dovra' avvenire soprattutto dal lato dell'offerta, ad esempio con una maggiore diversificazione delle esportazioni. Non meno importanti appaiono inoltre misure volte a differenziare le fonti di gettito fiscale e a consolidare i bilanci pubblici, scelte politicamente difficili e finora rimandate in molti paesi della regione e certo i paesi avanzati non sempre danno un buon esempio... Il sostegno della comunita' internazionale, e in particolare delle banche multilaterali di sviluppo, potrebbe servire a contenere i costi sociali delle riforme".
Entro il 2050 la popolazione della regione - ha rilevato ancora Visco - "dovrebbe piu' che raddoppiare, con un contemporaneo aumento della quota della popolazione attiva su quella totale. Il calo speculare del tasso di dipendenza fornisce l'opportunita' di aumentare il risparmio nazionale e gli investimenti interni, innalzando il tasso di sviluppo potenziale. Questo 'dividendo demografico' si materializzera', tuttavia, solo se l'espansione dell'offerta di lavoro trovera' adeguati sbocchi occupazionali, oggi assenti a causa delle gravi carenze strutturali che condizionano lo sviluppo economico della regione, in particolare riguardo a dotazione di infrastrutture, adeguatezza del capitale umano, presenza di sistemi legali affidabili e trasparenza dell'amministrazione pubblica".
Ma se "le crescenti pressioni demografiche presenti nella regione non verranno assorbite attraverso la creazione di adeguate opportunita' economiche - ha precisato Visco - aumenteranno inevitabilmente non solo i rischi di instabilita' politica nella regione, ma anche i flussi migratori verso le sponde dell'Europa. Le evidenze indicano che finora le migrazioni delle popolazioni dell'area sono rimaste in buona parte confinate all'interno della regione: si tratta infatti in molti casi di movimenti, spesso temporanei, di persone che lasciano i propri villaggi per dirigersi verso paesi limitrofi per sfuggire a guerre o calamita' naturali. In prospettiva, tuttavia, con il crescente inurbamento e alfabetizzazione della popolazione, una massa di giovani in eta' da lavoro sara' portata a cercare migliori opportunita' economiche nei paesi sviluppati".
Visco ha concluso: "La consapevolezza di queste sfide comincia finalmente a farsi strada. Sotto la Presidenza tedesca del G20, e' stato proposto un 'Compact with Africa', un'iniziativa che intende promuovere lo sviluppo di un quadro economico e normativo piu' favorevole agli investimenti privati nei paesi della regione, anche con il supporto della cooperazione internazionale. E' evidente l'interesse del nostro paese a che gli sforzi al riguardo siano il piu' efficaci possibile ed e' importante che si continui a parlare di cooperazione internazionale".