Roma - Si chiama 1Kuns, 1st Kenyan University nanosatellite, il primo mini satellite realizzato dal Kenya con cui il Paese africano vuole conquistare lo spazio. Verra' realizzato nei laboratori de La Sapienza e sara' costruito da un team congiunto di studenti dell'Universita' di Nairobi e di quella italiana, con il supporto economico dell'Asi- Agenzia spaziale italiana. Si tratta di un CubeSat per l'osservazione della Terra, un satellite di piccole dimensioni dalla forma cubica che sara' completato nel 2017. Il programma si inserisce nelle attivita' del Master internazionale in Space mission design and management che partira' il prossimo gennaio, istituito dal Diaee, Dipartimento di Ingegneria astronautica elettrica ed energetica della Sapienza, in accordo con l'Universita' di Nairobi. Il referente scientifico della Scuola di Ingegneria dell'Universita' keniana Mwangi Mbuthia, sara' in visita a Roma domani per illustrare il progetto. Insieme a lui ci sara' Fabrizio Piergentili del Dima, Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale, responsabile scientifico del progetto per l'Italia e Fabio Santoni del Diaee, Direttore del Master. L'idea e' nata nell'ambito del contratto Ikuns, gia' attivo nella convenzione Asi-Sapienza per la gestione e lo sviluppo dell'attivita' di ricerca presso il Broglio space center di Malindi, Kenya, dell'Universita' di Roma e gestito dall'Asi. Il team universitario italo-africano e il valore del suo lavoro sono stati premiati quando la missione 1Kuns-KenyaSat e' stata selezionata, tra altre tredici nazioni, dall'Unoosa - Ufficio degli affari spaziali delle Nazioni unite e da JAXA - l'Agenzia Spaziale Giapponese, per beneficiare dell'opportunita' di collocare in orbita il satellite a bordo del modulo giapponese Kibo sulla stazione spaziale internazionale. L'annuncio ufficiale del primo CubeSat kenyano, e' avvenuto in occasione del "UN- IAF Workshop on Space Technology for Socio-Economic Benefits", organizzato dalle Nazioni Unite nel mese di settembre a Guadalajara, in Messico.
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