(AGI) - Firenze, 26 lug. - Un nuovo indagato, una nuova pista e una nuova chiave di lettura per far luce sui delitti del mostro di Firenze. Sono gli ultimi sviluppi dell'inchiesta mai chiusa sugli otto duplici omicidi che hanno terrorizzato le colline toscane dal 1968 al 1985. Con l'ingresso di un ex legionario di Prato, i carabinieri del Ros e il pm Paolo Canessa, indagano su una 'pista nera', cioe' sui possibili nessi tra i delitti seriali delle coppiette e stragi, attentati e misteri di quegli anni, in gran parte collegati al mondo dell'eversione nera. Il collegamento, secondo quanto riportano alcuni quotidiani, potrebbe essere proprio l'ex legionario, oggi 87enne, personaggio legato ad ambienti dell'estrema destra ma anche a Pietro Pacciani, il contadino di Mercatale Val di Pesa morto mentre stava per essere processato di nuovo dopo l'annullamento della sua assoluzione in appello. Il pratese era gia' stato lambito dalle indagini in passato: nel corso di una perquisizione era stato trovato in possesso anche di 174 proiettili dello stesso tipo di quelli utilizzati dal 'mostro'. Ad indicare i possibili collegamenti tra gli omicidi delle coppiette e la 'strategia della tensione' anche un esposto, presentato nel 2013 dall'avvocato Vieri Adriani, il legale della coppia di francesi uccisa nel settembre del 1985 agli Scopeti di San Casciano. (AGI)
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