(AGI) - Palermo, 25 lug. - "La mia e' una chiara denuncia. Abbiamo avuto uno Stato che non ha rispettato la convenzione che avevamo circa la fornitura di mezzi aerei, lasciandoci improvvisamente disarmati rispetto agli incendi, quando non era piu' possibile ricorrere a mezzi alternativi senza violare le norme sugli appalti". E' l'atto d'accusa del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ascoltato oggi pomeriggio in Commissione Ambiente del Senato sugli incendi che hanno devastato l'Isola.
Il governatore - che ha spiegato che dal 2015 l'Isola, che non dispone di una propria flotta aerea ne' si rivolge ai privati, si e' affidata a una intesa con Corpo Forestale e vigili del fuoco - se la prende con la Protezione civile e il suo capo, Fabrizio Curcio: "Nel febbraio 2017 abbiamo chiesto la conferma della convenzione con i vigili del fuoco, ma alla fine di maggio ci e' stato comunicato che non poteva essere rinnovata perche' lo Stato non aveva mezzi; una notizia drammatica e che e' oggetto di una forte denuncia perche' lo Stato deve avere i mezzi. Abbiamo scoperto che i mezzi erano passati ad altri servizi e per informazione avuta da Curcio, dei dieci elicotteri a disposizione della regione, solo quattro potevano essere reperiti, perche' sei erano in manutenzione. Una manutenzione tardiva... Alla fine di maggio ci e' stato comunicato che questi mezzi non c'erano piu', che non avevano modo di trovarli e che dovevano metterli a disposizione di tutte le regioni".
Ma, ha incalzato il governatore, "lo Stato non puo' non avere i mezzi. E dovrebbero averli i vigili del fuoco. Come regione - ha aggiunto - vogliamo concorrere ai costi, ma lo Stato deve avere una adeguata flotta di mezzi. Abbiamo assistito alla contemporaneita' di centinaia di incendi diffusi e a fronte di questo dato abbiamo toccato con mano una insufficienza totale del sistema, degli strumenti, non degli uomini che ci sono, ma della tecnologia necessaria per spegnere i roghi. Era peraltro una convenzione, quella, che firmammo a Palermo con il ministro Alfano, c'era dunque una intesa formale con il governo". (AGI)
.