Roma - Violenza sessuale nei confronti di una studentessa migrante di appena 16 anni, sbarcata a Pozzallo (Ragusa) nei mesi scorsi e senza genitori. E' l'accusa con cui è stato fermato dalla Polizia di Ragusa, un bidello 53enne di una scuola. L'uomo avrebbe costretto la 16enne ad avere rapporti sessuali ed in alcune circostanze, l'avrebbe corrotta offrendo una semplice gomma da masticare pur di attirarla in luoghi appartati.
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Insieme al reato di violenza sessuale su minore, all'uomo è stata contestata l'induzione alla prostituzione minorile, aggravati tutti dalla minore età della vittima e dal fatto che il custode avesse un dovere di vigilanza sulla giovane in quanto i fatti sono avvenuti durante l'orario scolastico. Dalle indagini della Squadra mobile di Ragusa, per delega della procura di Ragusa e Catania (competenti per i reati in questione), è emerso che l'uomo offriva denaro per avere rapporti sessuali con la ragazzina, facendole credere di essere il futuro marito e di volerla sposare per avere il suo consenso che non è mai stato dato.
La vicenda ha avuto inizio appena qualche settimana fa quando un'educatrice di un centro per minori non accompagnati che collabora costantemente con la Squadra Mobile di Ragusa in occasione degli sbarchi, ha contattato le poliziotte in servizio presso la Sezione reati contro la persona ed i minori per segnalare il comportamento anomalo di una ragazza di 16 anni che si rifiutava di andare a scuola, nonostante la gioia espressa nei primi mesi. L'educatrice ha carpito che c'era qualche problema e lo ha segnalato alla Polizia. La ragazza è stata ascoltata da una poliziotta specializzata in questo settore, da una psicologa, da un'interprete e ovviamente del suo tutore, un'avvocatessa ragusana nominata dal Tribunale per i minori di Catania visto che la giovane è sbarcata in Italia senza familiari. Con molte difficoltà e dopo un pianto liberatorio, la 16enne ha raccontato le pressioni psicologiche alle quali era sottoposta da parte di un uomo nella scuola da lei frequentata, dove era stata inserita dalla comunità al fine di poterle dare un'educazione e una formazione professionale. Il racconto della presunta vittima, videoregistrato dagli impianti installati presso la Squadra Mobile di Ragusa per le audizioni protette, è stato più volte interrotto dal pianto. La ragazza ha raccontato che c'era un uomo che lavorava a scuola che le aveva detto di volerla sposare, di volerle fare regali. Inoltre la chiamava "moglie" e le voleva dare del denaro per consumare dei rapporti sessuali.Una settimana prima del fermo, nel bagno dei professori della palestra della scuola, a detta della ragazza ci sarebbe stata violenza sessuale. La casa del bidello di Ispica è stata perquisita alla presenza della moglie e dei figli dell'uomo. (AGI)