(AGI) - Palermo, 16 giu. - L'addio dei centristi, formalizzato ieri, al governo presieduto in Sicilia da Rosario Crocetta, accelera le manovre che hanno come obiettivo saldare un ampio patto sull'ipotesi di candidatura del presidente del Senato Pietro Grasso a governatore dell'Isola e raggiungere in tempi brevi il traguardo voluto. L'inquilino di Palazzo Madama non ha ancora sciolto la riserva, ma il pressing dagli ambienti del Pd nazionale e' costante. La questione sarebbe stata al centro anche di un incontro ieri tra Matteo Renzi e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, fresco trionfatore delle amministrative che lo hanno ancorato per la quinta volta alla poltrona di sindaco, facendo leva su quello che ha definito "civismo politico". Cosi' dal leader dem avrebbe avuto il via libera a una lista che metta insieme i movimenti locali e che potrebbe essere schierata gia' alle Regionali del 5 novembre.
Il Modello Palermo, insomma, per sostenere un candidato che ne realizzerebbe la perfetta sintesi, apprezzato dallo stesso Orlando che appena eletto guardava gia' avanti: "Questo modello credo sia esportabile in Sicilia e in Italia, ma dovrebbe avere un candidato presidente della Regione credibile e capace di dire che il suo partito si chiama Sicilia". Grasso, dunque? "Non entro in questa lotteria che serve soltanto a bruciare i nomi", risponde. Che e' come dire che a questo nome ci crede e che bisogna proteggerlo da polemiche dannose.
Nome apprezzato anche dai moderati di Gianpiero D'Alia e di Angelino Alfano: i loro assessori, Giovanni Pistorio, Carmencita Mangano e Carlo Vermiglio, oggi lasciano le loro poltrone, ma i due partiti non mollano la maggioranza perche' come sostengono i Centristi per la Sicilia "il rapporto con il Pd resta saldo e ora partono le consultazioni con gli alleati per fissare i punti del programma della prossima legislatura e individuare il prossimo candidato governatore della Regione". Ribadisce ancora stamane il segretario regionale Adriano Frinchi: "Con gli amici di Alternativa Popolare c'e' un percorso politico che ci vede impegnati a Roma e in Sicilia nella costruzione di quell'area moderata che e' tanto necessaria al Paese. Con loro abbiamo condiviso alleanze elettorali, a cominciare dalle Europee di due anni fa, e scelte politiche non sempre semplici, ma dettate dalla responsabilita' e dalla coerenza verso la Sicilia e i siciliani. Anche quest'ultimo passaggio, quello di lasciare il governo Crocetta e il ritiro dei nostri assessori dalla Giunta, nasce in piena armonia con Alfano e i suoi dirigenti nell'Isola". Davanti al nome di Grasso, quindi, Centristi e Ap mettono da parte la loro iniziale e radicata intenzione di sfoderare un candidato moderato. Da qui la scelta di uscire dalla Giunta, una brusca exit strategy dei moderati per indurre il Pd a chiudere presto su Grasso che potrebbe dare la sua risposta, in un senso o nell'altro, entro giugno. (AGI)
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