(AGI) - Cagliari, 26 lug. - "Il nuovo decreto Sud approvato oggi al Senato regolamenta in maniera chiara l'istituzione delle Zone Economiche Speciali. Perche' la norma sia definitiva occorrera' attendere il voto finale della Camera ma la scelta di istituire una Zes in ogni Regione del Mezzogiorno e' definitiva. E' una buona notizia per la Sardegna - ha dichiarato il senatore dem Silvio Lai - perche' sino a qualche settimana fa l'ipotesi era di limitare solo a tre porti del Sud (Napoli, Gioia Tauro e Taranto) questa possibilita'. E' prevalsa la strategia, per altro gia' presente nel testo del Governo, di una rete di zone economiche speciali istituite dalle Autorita' portuali basandosi sui porti Ten-T, come Cagliari, estendendola al contempo anche agli altri porti appartenenti alla stessa Autorita'. Questo significa che tocchera' alla nuova Autorita' insieme alla Regione scegliere sedi ed estensione delle Zes aprendo l'opportunita' anche per Porto Torres, Olbia e Oristano. Con il decreto vengono rese chiare le regole. Le zone economiche speciali regolamentate con questa normativa erano da tempo attese. Si tratta - spiega Lai - di aree a burocrazia zero, con corridoi doganali semplificati e protocolli che rendono veloci le transazioni amministrative. Luoghi dove la Visco Sud con il suo credito d'imposta, e' estesa sino al 2020 e ampliata sino ai 50 milioni per singolo investimento. Si tratta di una misura selettiva destinata alle aziende che abbiano interesse ad esportare o importare e che vedano in una semplificazione e accelerazione dei processi doganali un forte vantaggio competitivo. In questo modo uno dei punti deboli delle aziende nel mezzogiorno, la fragilita' del passaggio dal mercato locale a quello internazionale spesso dovuto all'ostacolo rappresentato dalla complessita' delle procedure quando a doverle affrontare sono piccole imprese, viene superato. E' stato inoltre recepito nel testo finale un emendamento da me presentato come primo firmatario che porta da 5 a 7 anni il periodo di tempo minimo per cui le imprese dovranno mantenere la loro attivita' nelle Zone economiche speciali per non perdere i benefici concessi. Una modifica che serve a limitare l'azzardo morale di chi cerca finanziamenti, anche se la modalita' di sostegno alle imprese non e' quella dei contributi a fondo perduto ma il credito di imposta. In questo contesto - conclude il senatore - il polo della chimica verde, gia' potenziato in questo decreto con il nuovo articolo che recepisce la direttiva europea, potrebbe aumentare fortemente la sua attrattivita' se le eventuali aziende di filiera potessero trovare mercati esteri e spazi di insediamento in una nuova Zes a Porto Torres". (AGI)
Red/Ett