(AGI) - Cagliari, 26 mag. - La Sardegna conferma la sua vocazione agro-pastorale. E' quanto emerge dal rapporto Crenos, centro ricerche economiche Nord e Sud, presentato stamane a Cagliari. Stando ai dati diffusi dai ricercatori, sull'isola il settore agricolo va bene sia per numero di imprese che per la capacita' di creare valore aggiunto. Se e' vero che tra gli occupati si regista una contrazione (7,5 per cento) anche tra chi lavora nei campi, e' anche vero che il 34 per cento delle imprese sarde sono a carattere agricolo, capaci di un valore aggiunto pari al 5 per cento (contro il 2 per cento della media italiana). Bene anche il turismo: la domana e' cresciuta per il quarto anno consecutivo e nel 2016 ha registrato un piu' 10 per cento. Sono aumentate le presenza straniere (piu' 11,7 per cento, contro il piu' 8,5 della media italiana), con turisti che provengono prevalentemente da Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito. Crescono quelli che arrivano da Paesi Bassi e dalla Svezia mentre diminuiscono i russi. Inoltre nel 2015 ci sono stati circa 2 milioni e 610 mila arrivi e 12 milioni e 393 mila presenze (con un piu' 9,1 per cento per entrambi gli indicatori). Permane pero' la criticita' dei stagionalita' dei flussi con il 53 per cento delle presenza concentrate nei mesi di luglio e agosto. Va male invece il comparto industriale con solo il 22 per cento delle imprese isolane e il 13 per cento del valore aggiunto (a fronte del 25 per cento delle imprese in Italia per un valore aggiunto medio pari al 24 per cento). E diminuisce anche l'interscambio con l'estero sia sul fronte delle esportazioni che quello delle importazioni. (AGI)
Ca4/Ett